Tivoli – Oltre 30mila litri di vino “sofisticato” e un’azienda vitivinicola clandestina sono stati sequestrati nel corso dell’operazione “Ghost wine” condotta dai carabinieri del Nas di Roma e dagli ispettori dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) di Roma.
Nel corso dell’operazione 5 persone sono state iscritte nel registro degli indagai. L’indagine che ha portato ai provvedimento di oggi ha mosso i primi passi sotto la coordinazione della procura di Tivoli, e si è sviluppata nell’ambito della produzione e commercializzazione di vini Dop/Igp sofisticati. Con un decreto di perquisizione locale e personale a carico di cantine vinicole “fantasma”, abitazioni e pertinenze in uso alle 5 persone indagate, alla ricerca di partite di vino sofisticato e dell’attrezzature e mezzi idonei alla sofisticazione quali zuccheri esogeni, acidi ed aromi si è arrivati al sequestro di uno stabilimento vinicolo non censito.
L’indagine scaturisce dai risultati di analisi chimiche su campioni di vini Dop/Igp, detenuti all’interno di uno stabilimento enologico in provincia di Roma, da parte del laboratorio Icqrf di Perugia, che hanno evidenziato la presenza di acqua e zuccheri non naturali dell’uva.
Le investigazioni permettevano di accertare come per la truffaldina attività i soggetti indagati si avvalevano di compiacenti forniture di vino “comune” da tavola da altre cantine che cedevano tali prodotti anche “in nero”. I quantitativi di vini e prodotti rinvenuti durante le operazioni di perquisizione, hanno fatto emergere una incongruità tra i quantitativi di vini acquistati e quelli detenuti e rivenduti nonché una illecita utilizzazione di denominazioni di origine Dop/Igp laziali e di altre regioni italiane.
Complessivamente sono stati sequestrati oltre 30mila litri di prodotto vinoso, circa 60 litri di vari aromi sintetici, caramello e altre sostanze utili alla successiva sofisticazione di almeno mille litri, attrezzature varie e vasi vinari utilizzati per la sofisticazione dei vini. Il tutto per un valore superiore ai 200mila euro. I titolari delle attività illecite sono stati deferiti alla Procura di Tivoli poiché ritenuti responsabili di aver prodotto e posto in commercio vini sofisticati e con false denominazioni di origine.