La Stazione Carabinieri Forestale di Atina ha depositato oggi alla competente Autorità Giudiziaria, Procura della Repubblica di Cassino, un’accurata denuncia nei confronti di ignoti per il
reato di cui all’art. 544 bis C.P. (uccisione di animale). Quanto sopra a seguito di un’indagine che ha avuto inizio nella scorsa settimana, immediatamente dopo Ferragosto, che ha compreso il territorio rurale tra la località “Fosso del Nibbio” del Comune di Alvito e la località “Tre Ponti
Superiori” del Comune di San Donato Val di Comino a monte della strada S.R. 509 e S.R. 666 (Sora-Pescasseroli).
Con buona probabilità, anche se gli investigatori devono ancora eseguire ulteriori accertamenti ed Indagini scientifiche, le morti si sono verificate a seguito dell’ingestione di bocconi avvelenati da parte di tre cani da tartufo. Non è infrequente infatti che, coloro i quali utilizzano un cane come ausiliario di attività sportive o ludiche, si vedano colpire il proprio “aiutante” da queste insidiose trappole mortali, micidiali anche dopo un tempestivo intervento medico veterinario, delle quali molto spesso si servono persone senza scrupoli e prive di senso civico per eliminare la concorrenza.
In considerazione che un boccone avvelenato non fa sconti a nessuno, uomo compreso, ed anche
poiché nell’area vi è un’alta presenza di animali selvatici di notevole valore ecologico provenienti
dal vicino Parco nazionale, sono state attivate le unità cinofile specializzate antiveleno, che
effettueranno attività di ricerca e bonifica di eventuali esche avvelenate.
Le Stazioni CC Forestali competenti per territorio, in collaborazione con la Stazione CC Parco di Picinisco, continueranno ad effettuare sopralluoghi mirati al fine di assicurare alla giustizia il responsabile, soggetto che attualmente rischia da quattro mesi a due anni di reclusione secondo quanto previsto dalla specifica fattispecie di reato del Codice Penale, dove tale reato non provochi ulteriori e più gravi conseguenze.