Chiude il reparto di alta sicurezza nel carcere di Frosinone e 300 detenuti assoggettati a quel regime di sicurezza sono stati trasferiti nei careceri di Viterbo e Civitavecchia.
Alcuni mesi fa il carcere ciociaro è salito alla riblta della cronaca per l’aggressione a mano armata di pistola che, un detenuto campano ospite proprio dell'”alta sicurezza”, ha compiuto ai danni di due uomini anch’essi detenuti. L’aggressore aveva ricevuto l’arma da complici che, dall’esterno, l’avevano trasportata nel perimetro carcerario con l’ausilio di un drone.
Chiuso il reparto, è stato quindi disposto il trasferimento dei 300 detenuti creando spazi immediatamente colmati da ingressi di nuovi detenuti. “Quel che non è cambiato – ha detto ad “Agenzia Nova” Massimo Costantino della Fns Cisl Lazio -è l’emergenza legata al personale.
Quello di Frosonone -aggiunge- restaun carcere problematico. La carenza di personale è costante e si aggrava sempre di più tanto che gli agenti sono costretti a turni di oltre 12 ore al giorno. questo non è più accettabile. C’è bisogno di un rinnovamento complessivo della struttura. Andato via il personale mandato a Frosinone dagli altri istituti dopo l’episodio del drone, si è creata una situazione che è peggiore di quella che c’era prima”.