TARANTO. L’attività dei Carabinieri della sezione archeologia del reparto operativo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale ha consentito il recupero di 2000 reperti archeologici illecitamente pervenuti nei mercati antiquari e presso collezionisti in Germania, Belgio, Olanda e Svizzera. L’operazione, in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria-aliquota Carabinieri della Procura di Taranto, ha sciolto le trame di un traffico internazionale di reperti archeologici che dalla capitale Magno Greca aveva ramificazioni capillari nell’Europa centrale. Dell’operazione il giorno 10 dicembre alle 11.30, nella sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo presso l’ex Convento di Sant’Antonio, se ne parlerà in una articolata conferenza stampa mirata alla condivisione dei particolari dell’attività investigativa. Saranno presenti il sostituto procuratore di Taranto Marco Colascilla Narducci, il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, generale di Brigata Roberto Riccardi, il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Gaspare Giardelli. Ad accogliere la conferenza stampa, presso la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, sarà la dottoressa Barbara Davidde che nel territorio della Provincia di Taranto, svolge le funzioni di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio, operazioni di inventariazione, protezione, conservazione e gestione anche dei reperti posti in custodia i reperti presso il centro operativo e di restauro della Soprintendenza. A tal riguardo l’ufficio di Soprintendenza ha provveduto ad organizzare una prima esposizione di questa parte di patrimonio culturale che torna ad essere, come deve essere, nella disponibilità ed accessibilità pubblica.