Roma – Hanno 16 e 17 anni i due tunisini arrestati a Centocelle che, nella notte di sabato, si sarebbero macchiati dei reati di rapina, sequestro di persona, resistenza e lesione a pubblico ufficiale.
Una storia che comincia poco dopo la mezzanotte in un parcheggio a Centocelle dove i due giovani hanno avvicinato un 17enne italiano tornato a riprendere l’auto dopo la serata trascorsa con alcuni amici.
Tutta la dinamica riferita dalla vittima resta al vaglio delle forze dell’ordine che al momento hanno ritenuto credibile la versione fornita dal giovane secondo la quale, i due, sotto la minaccia di un coltello, lo avrebbero prima rapinato di tutto ciò che aveva di valore e poi avrebbero abusato sessualmente di lui.
Ritenendo il bottino insufficiente, lo avrebbero costretto a salire sulla sua minicar per farsi portare a casa alla ricerca di altro denaro. Nell’abitazione del giovane c’era solamente la madre 54enne, dato che il padre era al lavoro, alla quale hanno sottratto altri 300 euro e avrebbero costretto anche lei a subire un rapporto sessuale.
Poi sono andati via costringendo il giovane a riaccompagnarli con la minicar nel parcheggio in cui tutto era cominciato. A quel punto lo hanno lasciato andare portando via la vettura.
Il padre, sempre secondo al ricostruzione fatte dalle forze dell’ordine, informato dalla moglie dell’accaduto ha camato la polizia e gli agenti, seguendo la traccia del segnale gps dell’auto, hanno rintracciato i due giovani tunisini che, dopo una breve colluttazione, sono stati arrestati. Tutta la dinamica resta però al vaglio degli investigatori.
Ermanno Amedei