“La Giornata della Legalità” un doppio evento culturale in Piazza dei Murales, domenica 22
19 Maggio 2022CASSINO – Trent’anni senza Falcone e Borsellino, il 23 maggio è la data simbolo della “Giornata della Legalità”, per ricordare tutte le vittime della mafia. Cassino, non ha voluto mancare all’appuntamento, in occasione della ricorrenza, Fidapa BPW Italy e Circolo Fuorifuoco, in collaborazione con le associazioni Dike e POP hanno programmato per domenica 22 Maggio 2022 un doppio evento culturale che prevede la presentazione del libro “La quinta mafia” di Marco Omizzolo e, a seguire, la proiezione cinematografica del film “La mafia uccide solo d’estate” di Pif.
L’evento, introdotto e moderato da Andrea Meccia, giornalista dell’Associazione daSud, si terrà nella “Piazza dei Murales”, luogo simbolo della città di Cassino per quanto riguarda il recupero di luoghi degradati. Dalle finestre del municipio sarà esposto il lenzuolo bianco simbolo della giornata nazionale della legalità e della lotta alla mafia. L’evento vedrà, dopo i saluti istituzionali, l’intervento di Giovanni Gioia, Segretario Generale CGIL, Frosinone e Latina, e della consigliera regionale Marta Bonafoni.
23 maggio e 19 luglio rappresentano date terribilmente drammatiche che riportarono l’Italia a fare i conti con la strategia terroristico-mafiosa, iniziata già negli anni precedenti con le morti di Rocco Chinnici, Pio La Torre, Piersanti Mattarella e tanti altri servitori dello Stato. A Capaci il 23 maggio 1992 cinquecento chili di tritolo uccidevano il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato e altre quattro persone: gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
A distanza di cinquantasette giorni, il 19 luglio, l’attentato di via d’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Date terribilmente drammatiche che riportarono l’Italia a fare i conti con la strategia terroristico-mafiosa, iniziata già negli anni precedenti con le morti di Rocco Chinnici, Pio La Torre, Piersanti Mattarella e tanti altri servitori dello Stato.
Significative, al riguardo, le parole di Maria Falcone, della Fondazione Falcone e sorella del magistrato “La guerra contro la mafia non è un problema siciliano, ma italiano. L’Italia è una sola, e le sue battaglie devono essere combattute tutte insieme – ha sottolineato – in questo 30esimo anniversario, vogliamo portare all’attenzione degli italiani la memoria di tutti i morti per mano mafiosa. Non parlare solo di Giovanni, Paolo, Francesca e i protagonisti di quelle stragi tremende. Vogliamo parlare di tutti, perché ognuno rappresenta un grande dolore”.