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Pedopornografia nel Lazio, in un anno 24 bambini vittime dell’orco telematico

Lazio – Sono allarmanti i dati sui reati legati alla pedopornografia nel Lazio. Gli agenti della polizia postale hanno identificato 24 bambini vittime grazie soprattutto al web. Nella fascia di età da 0 a 9 anni, il Compartimento Lazio della polizia postale ha identificato un totale di 5 vittime accertate di reati connessi alla pedopornografia, ad atti sessuali con minori e all’adescamento minorile; 19 nella fascia 10-13 anni. Sono dati che portano il dirigente del Compartimento polizia postale Lazio, Daniele De Martino a sostenere che “la pedofilia è una minaccia costante all’integrità di bambini e ragazzi, che oggi travalica il mondo reale e si diffonde anche online”.

Il resoconto del lavoro investigativo della polizia postale del Lazio arriva oggi nella Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia e, “la Polizia postale e delle Comunicazioni ribadisce il suo impegno, innanzitutto repressivo, nella protezione delle piccole vittime di un crimine aberrante e vergognoso”.
La chiusura del mondo reale dovuta alla pandemia, ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, “ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro.” prosegue De Martino.

Si riconferma infatti un trend preoccupante per cui la pedofilia diventa un pericolo imminente anche per i bambini più piccoli”. Le 5 vittime della fascia di età da O a 9 anni identificati dagli investigatori nel corso del 2021, confermano le preoccupazioni, così come preoccupante è il dato delle 19 vittime della fascia di età compresa tra i 10 e i 13 anni. “Incrementi complessivi pari al 47 per cento nel 2021 nel numero dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento -dice anche De Martino-, affermano come socialnetwork, videogiochi e messaggistica possano costituire una grande opportunità di crescita ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione”.
“Chi in modo criminale sfrutta la rete per nascondersi, per nutrire le sue fantasie deviate -continua De Martino- sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici: nel 2021 sono stati ben 588 i casi trattati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio, casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso”. A riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di soggetti indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’autorità giudiziaria dal Compartimento Lazio, più precisamente, “7 le persone tratte in arresto -sostiene il dirigente della postale- e 116 quelle indagate a vario titolo per i reati di adescamento di minori e di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico; procedendo contestualmente al sequestro di oltre 19.095 gigabyte di contenuti multimediali di tale illecita natura”.

Purtroppo il 2022 promette dati peggiori visto che nel primo trimestre sono già stati registrati 3 arresti ed una custodia cautelare in carcere. “E’ purtroppo triste la constatazione che, nell’ultimo anno – conclude il dirigente- sempre più spesso l’analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative svolte su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento del Cncpo, consentano di salvare piccole vittime, oggetto di abusi sessuali reali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia che con il mondo dell’associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un’ottica di sistema in cui la prevenzione integra l’opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni portano avanti ogni giorno”.

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