Italia: occupazione record ma non tutto è oro quel che luccica
14 Giugno 2022Attualità – Dati record per l’occupazione sul mercato del lavoro del nostro Paese. Come è stato messo in evidenza da Istat, è pari al 59.9% il tasso di occupazione in Italia: un dato che rappresenta un primato da quando sono state avviate nel 2004 le serie storiche. Il tasso di inattività, invece, cala fino a raggiungere i livelli del periodo precedente alla pandemia, con un dato del 34.5%. Infine, il tasso di disoccupazione è pari all’8.3%, ed è quello che fa preoccupare un po’ di più: non era così alto dal 2020.
Nel confronto fra il mese di febbraio e il mese di marzo si nota un aumento del numero di occupati, pari a più di 23 milioni, a fronte della riduzione del numero degli inattivi e dei disoccupati. La crescita dell’occupazione è di circa 81 mila unità, che corrispondono a 4 decimi di punto percentuale, con il coinvolgimento dei dipendenti, delle donne e dei lavoratori over 24. Viceversa, l’occupazione è in calo fra gli under 24 e fra gli autonomi, mentre resta stabile fra gli uomini. Diminuisce dello 0.2% il tasso di disoccupazione, fino all’8.3%, ma tra i giovani cresce dello 0.3%. Nelle classi di età centrali si riduce il numero delle persone che cercano un impiego. Entrando più nel dettaglio, tra febbraio e marzo il calo è stato di 48mila unità, vale a dire il 2.3%. Questi risultati incoraggianti sono anche merito del prezioso lavoro che viene svolto dalle società di ricerca e selezione del personale come Jobtech, uno dei punti di riferimento del settore in grado di garantire l’incontro tra domanda e offerta, infatti grazie ai suoi recruiter qualificati, riesce a garantire la selezione di profili più idonei e in linea con le esigenze delle aziende, risparmiando così tempo prezioso e risorse grazie ad un servizio di elevata qualità e precisione.
Inoltre riguardo l’andamento del mercato del lavoro, come viene fatto notare da Istat, che rispetto all’inizio dell’anno si può notare un incremento di poco inferiore ai 170 mila occupati che riguarda in modo particolare i lavoratori dipendenti. Se invece si effettua un raffronto tra il 2021 e il 2022 si scopre che quest’anno è cresciuto di ben 800 mila unità il numero di occupati. Ebbene, in più della metà dei casi si tratta di dipendenti a termine. La stima, per questo comparto, è di circa 3 milioni e 150mila unità; se la realtà dei fatti confermasse questo dato, si tratterebbe del valore più elevato mai registrato nel corso degli ultimi 45 anni, a partire dal 1977. Come dire: le agenzie per il lavoro stanno svolgendo il proprio compito nella maniera migliore possibile.