Roma – Realizzava video a sfondo sessuale ritraendo la figlia minorenne e li scambiava in un gruppo social esclusivo con contenuti pedopornografici. Si tratta di un imprenditore romano arrestato questa mattina insieme ad un cameramen, anche lui della capitale, e ad un giovane di Viterbo. Gli ultimi due devono rispondere della detenzione di innumerevoli video pedopornografici. Quella di oggi è l’operazione nata da una indagini nel settore del contrasto alla pedopornografia online che hanno portato, prima all’esecuzione di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica alla polizia postale di Roma e Lazio con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online Cncpo del Servizio polizia postale, poi all’arresto dei tre indagati. L’imprenditore romano di 48 anni, già arrestato nel 2018 per detenzione di un ingente quantitativo di file pedopornografici, aveva appena terminato di scontare la condanna, quando è stato intercettato su una nota piattaforma di messaggistica sulla quale, interloquendo in lingua inglese, manifestava interesse sessuale nei confronti dei minori. L’imprenditore, allo scopo di essere inserito in un successivo gruppo esclusivo di scambio di materiale pedopornografico, al quale è possibile accedere solo dopo aver autoprodotto immagini originali, dichiarando di avere due figlie di 14 e 6 anni, secondo gli inquirenti aveva inviato foto raffiguranti minori in biancheria intima. L’attività di perquisizione informatica sui dispositivi sequestrati, delegata dalla Procura della Repubblica di Roma ha permesso di rinvenire in uno spazio Cloud dedicato, oltre ad un ingente quantitativo di materiale pedopornografico catalogato in cartelle, alcune immagini e video autoprodotti con una fotocamera occultata. Il rinvenimento all’interno dell’abitazione di alcuni indumenti e della biancheria da letto raffigurata nei file ha permesso di attribuire l’identità della minore ritratta alla figlia dell’indagato, che veniva pertanto tratto in arresto per produzione di materiale pedopornografico.
Il giovane di 26 anni, residente in provincia di Viterbo, è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori.
L’indagine è stata condotta dalla Polizia Postale di Viterbo e Roma, con la direzione della Procura della Repubblica di Roma.
Le indagini, che hanno portato al sequestro di diversi dispositivi informatici contenenti numerosi file pedopornografici, sono state avviate dopo una segnalazione nell’ambito della collaborazione internazionale relativa a numerosi episodi di caricamento di materiale pedopornografico su una nota piattaforma di cloud storage. Dall’analisi dei flussi informatici la Polizia Postale è risalita al profilo di un utente che deteneva immagini di abusi su minori. Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati rinvenuti nella disponibilità del giovane, cittadino italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche di tenera età. Per il giovane è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.
Il giovane cameraman di 32 anni, residente in provincia di Roma è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori.
Le indagini condotte dalla Polizia Postale attraverso l’analisi delle tracce informatiche con la direzione della Procura della Repubblica di Roma hanno permesso di individuare il probabile autore delle condotte criminose.
Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati rinvenuti nella disponibilità del giovane, cittadino italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche di tenera età.
Per i tre arrestati l’attività di indagine, svolta con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online del Servizio polizia postale di Roma, prosegue ora con l’analisi del materiale sequestrato per individuare eventuali ulteriori responsabilità, e per identificare eventuali ulteriori minori coinvolti.
L’attenzione che la Polizia Postale pone da sempre nei confronti del fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online è molto alta, soprattutto in quest’ultimo periodo, in coincidenza con i due anni di pandemia, in cui le statistiche hanno evidenziato un’impennata notevole dei casi trattati.
Le forze dell’ordine registrano infatti un considerevole incremento dei reati connessi alla pedo-pornografia online e dei reati di adescamento di minori approcciati sul web da sconosciuti senza scrupoli; l’aumento dei fenomeni criminosi richiede pertanto un corrispondente accresciuto impegno nel contrasto dei citati fenomeno della Procura della Repubblica di Roma e della Polizia Postale anche alla ricerca di spazi virtuali clandestini dove si offrono immagini e filmati di minori abusati, oltre alla più delicata attività di identificazione delle vittime di abusi sessuali che sempre più spesso sono compiuti da soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare.