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Omicidio Mollicone: tutti assolti, dopo 21 anni la morte di Serena resta delitto irrisolto

“Vergogna, assassini”, così il pubblico nell’aula di corte d’assise di Cassino ha accolto la sentenza di assoluzione per la famiglia Mottola letta dal giudice Massimo Capurso al termine del processo per l’omicidio di Serena Mollicone. Assolti anche i due carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. La giuria ha completamente rigettato ogni richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Cassino che sollecitava pene dai 30 ai 4 anni di carcere. Dopo 21 anni la vicenda dell’omicidio della 18 di Arce continua ad essere un delitto irrisolto. “È uscita la verità” ha commentato a caldo Marco Mottola per il quale il pm aveva chiesto 24 anni di carcere. “Lo abbiamo sempre detto che eravamo innocenti” ha detto invece il padre Franco. “La verità è ben altra, non ci fermeremo di fornite a questa meschinità”. Lo ha detto invece Antonio Mollicone, lo zio di Serena. “Il peggiore dei giorni, non so se paragonarlo al giorno in cui ho avuto la notizia della morte di mio padre. Oggi mio padre è morto per la seconda volta. Faremo ricorso”. Lo ha detto Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi morto suicida in circostanze misteriose nel 2008. Uscendo dall’aula Maria Tuzi ha urlato a Francesco Suprano, “devi dire la verità”. Tensione in piazza Labriola a Cassino, di fronte al tribunale di Cassino. Alcune decine di persone hanno inseguito e aggredito verbalmente gli avvocati e la famiglia Mottola che, protetta dai carabinieri, si è dovuta rifugiare in un bar. Alcune persone si sono scagliate fisicamente contro di loro dandogli degli assassini e insultandoli. Omicidio Mollicone: Anna Maria Mottola a Nova, mi dispiace per Serena, se potessi prenderei suo assassini. “Mi dispiace tanto per quello che è successo a Serena Mollicone. Se potessi lo troverei io stesso l’assassino”. Lo ha detto Anna Maria Mottola in serata a margine di una conferenza stampa indetta dal suo pool di difesa.

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