Un inedito incontro tra foto di crudo realismo ed un libro che daranno voce a storie di sofferenza e sentimenti che scandiscono la quotidiana lotta per una vita migliore.
L’immigrazione come filo conduttore della doppia presentazione che si terrà il 21 ottobre alle ore 18:00, presso il Palazzo della Cultura di Cassino. “Memorie di un’ accoglienza”, il libro di Carla Sabatini, assistente sociale e mediatrice familiare e la mostra “Tra paura e pregiudizio” di Ermanno Di Ruzza, fotografo professionista, diventeranno parole ed immagini testimoni ed interpreti di una triste realtà.
Carla Sabatini ed Ermanno Di Ruzza raccontano l’immigrazione a proprio modo, con stili e punti di vista diversi, ma con lo sguardo di chi la vive quotidianamente, di chi è sfuggito agli orrori delle terre di origine, di chi ha subìto violenze e torture nelle gabbie libiche.
L’autrice, forte della sua esperienza di assistente sociale nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo, ha raccolto le storie più forti, più significative, di quegli ospiti che, inseguendo il miraggio di una vita migliore, hanno affrontato viaggi duri e difficili, indicibili sofferenze, per approdare in Italia e tornare a sperare.
Così come l’autrice del libro, Ermanno Di Ruzza ha vissuto in prima persona, anch’egli da operatore sociale, il complesso e controverso mondo dei Centri di Accoglienza. E, forte di questa esperienza, fin dal 2014, ha cominciato ad interessarsi a temi quali inclusione ed immigrazione, diventandone, con il suo obiettivo e la sua macchina, testimone in prima linea.
“Sarà un momento non solo culturale, ma di profonda riflessione su un tema, quello dell’immigrazione, che con la guerra che riempie i palinsesti televisivi e catalizza l’attenzione dei media, sembra essere uscito dall’agenda del nostro Paese – ha ricordato l’assessore alla Cultura Danilo Grossi -. Con immagini e racconti, Ermanno Di Ruzza e Carla Sabatini ci conducono in un viaggio difficile, che colpisce duro, allo stomaco. Come spesso fa la realtà quando non è romanzata. Al Palazzo della Cultura presenteremo sì un libro ed una mostra, ma con l’intento di far diventare questi lavori, l’innesco di un nuovo dibattito cittadino (e non solo) sull’immigrazione e su quelle storie di umana quotidianità per le quali molti preferiscono ancora voltarsi dall’altra parte”.