CASSINO – Inaugurata in pompa magna nel 2020 dopo i lavori di ristrutturazione, la scuola dell’infanzia di via Arigni doveva essere, almeno secondo l’assessore comunale ai LL.PP. Carlino, “un gioiello di cui essere orgogliosi”.
Peccato assessore, perché in realtà così non è, tutt’altro. A ben guardare, infatti, dopo i lavori di ristrutturazione, invece di eliminare le barriere architettoniche, come prescritto dalla legge si è pensato di realizzarle. L’ingresso principale presenta un gradino di alcuni centimetri che rende difficoltoso l’ingresso chi abbia difficoltà di deambulazione. La cosa sconcertante è data dal fatto che prima della ristrutturazione del 2020, l’accesso alla scuola era agevole, completamente in piano e senza alcun ostacolo a differenza di oggi.
Viene da chiedersi secondo quali criteri vengano eseguiti i lavori da parte del Comune e, soprattutto in che modo si controlli se quei lavori rispettino le normative in vigore in tema di eliminazione delle barriere architettoniche. Certamente in questo caso non sembra che quelle disposizioni siano state rispettate ed i lavori realizzati a “regola d’arte”, tutt’altro.
Sarà opportuno ricordare che negli edifici pubblici e aperti al pubblico è obbligatoria l’assenza totale di barriere architettoniche e qualunque ostacolo che ne limiti l’utilizzo da parte di tutti (D.M. LL. PP. 14.06.1989 n°236; L. n.104/1992).
Quel gradino proprio davanti all’ingresso principale della scuola, quindi, vìola palesemente le disposizioni in vigore (cosa di non poco conto e con precise sanzioni!).
Quel gradino, caro ing. Carlino, impedisce l’ingresso agevole ai piccoli studenti, ma anche alle persone disabili che utilizzano quella scuola come seggio elettorale, nelle sezioni nn. 31 e 32. Una cosa inaudita.
Bene, come vede assessore Carlino, quel lavoro un gioiello non lo è proprio e, meno ancora c’è da “esserne orgoglioso”!