Cassino – Si ergevano a veri e propri sceriffi del quartiere, tentando di far credere di avere una autorità sulle attività illegali che in esso si compivano.
Si tratta di due fratelli rom, di 26 e 24 anni, arrestati ieri sera dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Cassino. Una operazione che non è passata inosservata alla cittadinanza per l’alto numero di mezzi e uomini dei carabinieri impiegati.
Secondo gli investigatori, dagli arresti domiciliari ai quali erano ristretti, chiedevano il pizzo agli occupanti abusivi delle case popolari, inoltre sequestravano e picchiavano presunti ladri che avevano agito senza il loro permesso nelle case di amici o compagni di sventure carcerarie.
Il loro quartier generale era l’alloggio nel quartiere Malf (Moduli abitativi lavoratori Fiat) a Cassino dove erano reclusi per altri reati. A loro e ad altre tre persone, due ai domiciliari e una agli obblighi di dimora e firma, vengono contestati reati che a vario titolo spaziano dall’estorsione, al sequestro di persona, alle lesioni personali.
A nessuno dei due è stato contestato il reato di evasione dai domiciliari perché i due fratelli rom agivano grazie ai loro “tentacoli”; gli altri due arrestati che fungevano da galoppini, intimavano alle vittime di recarsi nella casa dei rom per subire la minaccia o per essere puniti.
Così è accaduto in primavera che uno straniero occupante abusivo con la famiglia di un alloggio popolare nella zona, fosse “convocato” nella casa dei due fratelli i quali avrebbero preteso 2mila euro da consegnare in pochi giorni per poter continuare ad occupare abusivamente l’alloggio; l’alternativa era di liberarlo altrimenti avrebbero provveduto ad incendiarlo e a bruciargli anche l’auto.
Convocazione anche per un giovane accusato dai due di aver rubato nella casa di un loro amico detenuto la cui madre, colpita dalla misura cautelare di ieri, sosteneva di averlo riconosciuto come lo svaligiatore della sua abitazione.
Il ragazzo è stato pestato e ha subito un tentativo di soffocamento perché i due insistevano nel ritenerlo responsabile del furto a casa della madre del loro amico e pretendevano da lui la restituzione del bottino. Per fuggire da quel trattamento il ragazzo si è lanciato dalla finestra facendo un volo di 5 metri. Ieri i due rom hanno lasciato il loro quartier generale per essere collocati in carcere a Cassino.
Ermanno Amedei