CASSINO – Si è chiuso il Rally del Lazio, la kermesse motoristica, che da anni fa tappa a Cassino, che al di là dell’aspetto sportivo e di immagine per la Città non ha mancato di suscitare sacrosante polemiche dei cittadini, in particolare dei residenti delle zone interessate dall’evento. Del resto la non brillante organizzazione comunale dell’evento ha riversato sui cittadini della Città Martire i disagi che una manifestazione del genere comporta.
C’è tuttavia una nota di merito che va attribuita ai partecipanti la manifestazione sportiva ed è quella della pulizia del parcheggio di campo Miranda e piazza Nicholas Green al termine delle gare.
Polemiche dei pendolari per le loro auto rimosse forzatamente e sanzionate dalla polizia locale già da giovedì pomeriggio quando sono cominciati ad arrivare i teams ed i relativi staff ad occupare il parcheggio di campo Miranda e piazza Nicholas Green. Proprio le sanzioni e la rimozione forzata delle loro auto ha scatenato una valanga di proteste sui social dei malcapitati sul mancato avviso della chiusura delle due piazze, le uniche, peraltro, esenti dal pagamento dei parcheggi. Rimozioni e sanzioni che hanno riguardato circa cinquanta veicoli, certamente non poche. Molti pendolari avevano parcheggiato le loro auto al mattino presto, quando la luce del giorno e, quella scarsa dei lampioni presenti in piazza Green e campo Miranda, fosse scarsa e tale da non consentire la visione del divieto fissato dal comune. In realtà in molti hanno sostenuto la mancanza di una comunicazione ben visibile del divieto di parcheggio. Un avviso affisso su pannelli di cartone e su fogli di carta A4, poco visibili a quelle ore del mattino e spazzati via dal maltempo che ha imperversato per tutto il periodo della kermesse motoristica. Se a questo si aggiungono la precaria organizzazione comunale sulla chiusura delle strade, affidata ad un semplice comunicato stampa, la mancata indicazione di esenzione del pagamento dei ticket dei parcheggi nelle vie interessate dal rally, la mancata chiusura di viale Dante durante il passaggio degli equipaggi in gara, l’inquinamento acustico e dei gas di scarico tali da rendere impossibile persino poter cambiare aria nelle abitazioni, l’inevitabile incremento del caos nel traffico, si comprende bene che le proteste dei cittadini fossero più che legittime.
Una nota di merito, si diceva, va attribuita ai partecipanti ed agli organizzatori della manifestazione sportiva ed è quella della pulizia del parcheggio di campo Miranda e piazza Nicholas Green al termine delle gare.
Le zone interessate dalla competizione sportiva questa mattina, domenica 6 novembre, erano prive di qualsiasi rifiuto a terra e nelle aree circostanti. Un esempio di civiltà, educazione e professionalità per i tanti nostri concittadini che nei serali e notturni weekend, invece, lasciano in campo Miranda e piazza Green sporcizia ovunque, dai cartoni di pizza, lattine, bottiglie di birra o spumante, comprese buste di immondizia e rifiuti di ogni genere, facendo sembrare quei luoghi delle discariche a cielo aperto. Un esempio che dovrebbe essere seguito anche da chi occupa il parcheggio di campo Miranda e piazza Green in altri periodi dell’anno in occasione di feste della birra, giostre, mercato settimanale e via dicendo. Un esempio di civiltà, professionalità e rispetto dei luoghi in cui sono ospitate le loro attività sportive. Persone che girano in lungo ed in largo la nostra Penisola lasciando pulizia dopo il loro passaggio. Un esempio di professionalità, civiltà, rispetto per i luoghi che non sempre possono essere attribuibili ad altri!