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Abusi, violenza psicologica e sessuale nello sport, il Protocollo di policy del Basket Atina

Negli ultimi tempi è venuto allo scoperto un triste fenomeno che ha coinvolto tutte le attività, lavorative, sportive, scolari che ha avuto nell’abuso nello sfruttamento nella violenza psicologica e, purtroppo anche sessuale, un’immagine ben lontana dagli ideali dello sport e della convivenza civile. Un fenomeno per troppo tempo tenuto nascosto per vergogna, paura di ritorsioni, emarginazione, consumato nei luoghi in cui le vittime avrebbero dovuto sentirsi protette, al sicuro che, al contrario, in quei luoghi trovavano i loro carnefici. Lo sport, tuttavia, nello spirito e gli ideali su cui si fonda, è riuscito a trovarsi pronto ad affrontare e cercare di arginare il problema, soprattutto a livello locale.

Diverse le realtà sportive locali che hanno avviato uno stretto e costante monitoraggio sui loro iscritti, soprattutto se minori. Lo ha fatto la Polisportiva Basket Atina, il CSI- Cassino, molte società di basket e di calcio, di nuoto presenti sul nostro territorio. Una conferma, dell’attenzione dei dirigenti sportivi a questo fenomeno, ci arriva proprio dal mondo del basket, in particolare, dalla Polisportiva Sociale Basket Atina, come ci conferma il suo presidente Gaetano Torcinaro, da sempre impegnato non solo nel settore sportivo, ma nella tutela dei propri atleti, grandi e piccoli, attraverso un concreto ed efficace protocollo di Policy.

“Vogliamo essere un’organizzazione sicura per le bambine, i bambini e gli adolescenti che svolgono attività sportiva con noi – spiega Gaetano Torcinaro – tutti coloro che collaborano a qualsiasi titolo con noi, devono essere resi pienamente consapevoli dell’esistenza di rischi di abuso e sfruttamento, in particolare sessuale, a danno delle bambine, dei bambini e degli adolescenti. Facciamo tutto quanto in nostro potere – prosegue il Presidente – per prevenire, segnalare e rispondere a tali problemi, anche per garantire sicurezza alle famiglie che affidano i loro figli a noi per svolgere attività che hanno valori fondamentali per la crescita e formativa dei giovani e, non solo, rispetto, competizione, trasparenza, lealtà. Il nostro personale, i nostri rappresentanti e il personale di organizzazioni Partner – ha concluso il Presidente Torcinaro – dovranno sempre dimostrare i più alti standard di comportamento nei confronti di bambine/i e adolescenti, così come indicati nella Policy sulla tutela di bambine, bambini e adolescenti. Questi standard si applicano sia alla vita privata che a quella professionale del personale e di chiunque rappresenti l’organizzazione”.

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