Petizione di cittadini al sindaco per fruire delle aree verdi previste dal Piano regolatore. Seicentocinquanta firme raccolte
22 Febbraio 2023CASSINO – I cittadini di Cassino si mobilitano a sostegno di un’iniziativa del consigliere Renato De Sanctis, per poter fruire delle aree verdi previste dal Piano Regolatore del 1980. Iniziativa diretta ad evitare che quelle parti di territorio comunale finiscano per diventare, ancora una volta, soltanto colate di cemento.
In particolare e per fare solo qualche esempio, si tratta di aree ancora risparmiate dallo sfruttamento edilizio e che potrebbero avere una destinazione in favore di una maggiore vivibilità per tutti, residenti e non. Si tratta di aree nelle vicinanze della zona dove si tiene settimanalmente il mercato degli ‘abiti usati’ e che costeggiano il fiume Rapido, nella zona del V° Ponte, via Madonna di Loreto e via Garigliano, una parte nelle vicinanze di via Telesio.
Su impulso, anche, di Crescenzo Paragliola, già consigliere e assessore comunale e il consigliere Renato De Sanctis, molti cittadini delle zone interessate e non solo, hanno raccolto oltre seicento firme, per la precisione seicentoquaranta, in una petizione indirizzata al sindaco Enzo Salera, al presidente del Consiglio comunale, al presidente della Commissione urbanistica, al Dirigente del Servizio Urbanistica ed ai Capigruppo del Consiglio comunale, per chiedere che le “Aree destinate a Verde pubblico e a Verde pubblico attrezzato” previste dal Piano Regolatore Generale del 1980, siano rese fruibili a tutti i cittadini e soprattutto che siano espressamente regolamentate.
Un’iniziativa già da tempo sostenuta da molti dei residenti, che ha avuto, con il documento presentato nei giorni scorsi, realizzazione concreta. Se venisse accolta la volontà dei firmatari, sarebbe un notevole passo avanti nel destinare quelle aree verdi a patrimonio della collettività, al miglioramento della vivibilità cittadina, ma soprattutto, ad assicurare alla città intera altri polmoni verdi liberandola dal pericolo di ulteriori colate di cemento inutili, di cui Cassino non ha certamente bisogno.