Importante eppure fragile il diritto all’istruzione nel mondo: è quanto si può dedurre leggendo il report Unesco che parla di oltre 250 milioni di bambini e bambine nel mondo che non possono andare a scuola a causa di discriminazioni o costi per l’istruzione insostenibili. Un numero elevato se si pensa a quanto lo studio e la conoscenza possano essere determinanti nella crescita di un Paese sotto più punti di vista. Ed è proprio l’accesso allo studio e la qualità dell’istruzione al centro del racconto del dodicesimo capitolo di Bg4Sdgs – Time to Change, il progetto di Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
In questa occasione, l’obiettivo del fotografo al fianco dell’iniziativa – Stefano Guindani – si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (Sdg) numero 4 “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. Per analizzare la situazione, il fotografo è andato in India, a 330 chilometri da Mumbai nel piccolo villaggio di Paritewadi che ospita meno di 2000 abitanti e che fino a un qualche anno fa presentava un tasso di istruzione prossimo al 2 per cento. Dal 2009 infatti, con il “Right to Education Act” introdotto dal governo indiano, la situazione è cambiata in tutto il Paese facendo passare il tasso di analfabetismo dal 75 al 30 per cento. Un miglioramento importante per un Paese in via di sviluppo con caratteristiche territoriali uniche e difficoltà infrastrutturali che necessitano di una risposta concreta da parte di tutti, a partire dalle comunità.
È infatti il caso di Ranjitsinh Disale, l’insegnante 32enne “migliore del mondo”, vincitore del Global Teacher Prize indetto nel 2014. Disale è stato premiato per aver promosso l’istruzione delle giovani donne nella scuola del villaggio Paritewadi, cambiando per sempre la vita delle ragazze, spesso date in spose fin da piccole. “Non è facile immaginarsi un piccolo nido di mondo moderno in un territorio rurale a otto ore di strada da Mumbai. Eppure c’è. Un nido in cui i piccoli studenti di Ranjitsinh Disale si rifugiano per aprire una finestra sul mondo”, ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto Bg4Sdgs – Time to Change.
“Un minuscolo edificio – ha aggiunto – decorato con slogan e obiettivi che anche noi, nelle nostre città tecnologicamente evolute, perseguiamo: Gender Equality, Peace, Justice e soprattutto Quality Education. Educazione di qualità ed educazione inclusiva, quella portata avanti dal maestro indiano che, con l’istituzione della scuola, ha permesso a tante bambine di poter studiare invece che diventare spose a 13 anni; che gli ha permesso poi di creare altre scuole e un metodo educativo da esportare. Esempio virtuoso di come la condivisione delle idee, la generosità intellettuale e la fiducia reciproca possano costruire un futuro migliore per tutti”. Il basso livello di frequentazione scolastica e accesso agli studi da parte delle comunità locali non è però l’unico problema. L’insegnante, grazie al premio vinto con un valore pari a un milione di dollari, ha gettato le basi per la costruzione di una scuola, partendo da un edificio “fatiscente, una via di mezzo tra una stalla e un deposito”. Ha garantito che tutti gli alunni avessero libri di testo nella loro lingua locale e ha inventato un sistema educativo che, utilizzando il codice Qr, ha permesso agli studenti di accedere a poesie, racconti, video letture e compiti.
Presentato il 15 settembre 2021 a Milano, Bg4Sdgs – Time to Change proseguirà ora per altri 5 mesi al fine di approfondire tutti i 17 Sdgs dell’Agenda Onu 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia, India e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.