Roma – L’arresto del verolano Daniele Viti, il 43enne di Veroli indagato per l’omicidio volontario in concorso di Andrea Fiore avrebbe portato al sequestro del fornito arsenale avvenuto ieri in zona Pietralata a Roma.
Investigatori e inquirenti non parlano ma l’indagine sugli omicidi avvenuti al Tuscolano, e che hanno portato all’arresto di Viti, indagato per l’omicidio volontario in concorso sarebbero arrivati al deposito di armi, un fucile a canna mozza e 10 pistole grazie ad elementi trovati durante l’arresto del ciociaro.
L’altra domanda a cui si tenta di rispondere è sull’uso che se ne facesse di quelle armi ma l’ipotesi più accreditata è che l’uomo arrestato per la detenzioni, le custodisse per una delle organizzazioni criminali impegnate, in questo periodo, nel contendersi le piazze dello spaccio capitolino a colpi di arma da fuoco.
Per questo sarebbe morto Andrea Fiore in via dei Pisoni domenica sera e, 15 giorni prima, Luigi Finizio, suo amico freddato in via dei Ciceri con le stesse modalità.
Ermanno Amedei