Roma – Tentano di estorcere soldi ad un coetano che non “collabora”, arrestati due giovani
1 Aprile 2023OMA – CARABINIERI ARRESTANO UN 20ENNE E UN 16ENNE GRAVEMENTE INDIZIATI DI ESTORCERE DENARO AD UN COETANEO CHE SI RIFIUTAVA DI “COLLABORARE” PER LA COMMISSIONE DI REATI.
ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Eur hanno arrestato un 20enne romano, già noto alle forze dell’ordine e un 16enne romano gravemente indiziati del reato di estorsione aggravata in concorso ai danni di un 18enne.
Il ragazzo vittima, appena 18enne, si è rivolto ai Carabinieri denunciando di essere ripetutamente pedinato e minacciato da alcuni coetanei che pretendevano da lui una dazione di denaro quale corrispettivo della sua mancata disponibilità a favorirli nella commissione di reati contro il patrimonio. In particolare, il 18enne, a cui era stata concessa una stanza dove alloggiare in cambio di un “aiuto” consistente nel perlustrare il quartiere Montagnola per fotografare e segnalare scooter e motoveicoli “appetibili”, si è poi rifiutato perché impaurito dalla presenza delle pattuglie dei Carabinieri in zona, sarebbe stato preso di mira dai due indagati.
Nel pomeriggio, i Carabinieri, nel corso di un mirato servizio, hanno fermato il 20enne e il 16enne in piazzale dei Caduti della Montagnola mentre, sotto minaccia, stavano portando via il cellulare, la felpa ed un borsello al 18enne, come “rimpiazzo” del denaro preteso.
I Carabinieri hanno perquisito i giovani recuperando gli effetti personali della vittima e rinvenendo nelle tasche del 20enne anche 11 g di hashish, nascosti in un calzino, denunciandolo anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il maggiorenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre il minore è stato associato presso il Centro di Prima Accoglienza di Roma.
Al termine dell’udienza presso le aule di piazzale Clodio l’arresto del ragazzo maggiorenne è stato convalidato; anche l’arresto del minore è stato convalidato dal GIP del Tribunale per i minorenni che ha disposto l’applicazione della misura del collocamento in comunità.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono considerarsi innocenti sino ad eventuale condanna definitiva.