Appropriazione indebita e riciclaggio, due reati contestati ai fratelli Pietro e Massimo Vittorelli entrambi di San vittore del Lazio, il primo ex abate di Montecassino e Vescovo di Cassino, il secondo manager a Milano. Reati per i quali oggi sono stati assolti dal tribunale di Roma. La vicenda risale al 2013 quando la guardia di Finanza sequestrò loro beni, tra soldi e proprietà, per mezzo milione di euro ipotizzando che l’ex abate dell’abazia benedettina, li avesse sottratti ai fondi destinati alla carità e alle opere di bene. L’abate si dimise per motivi di salute e il processo che si è incardinato, e che lo vedeva imputato insieme al fratello, si è concluso oggi con la discussione del procuratore che ha sollecitato il le assoluzioni di entrambi i fratelli: Pietro, per prescrizione del reato, mentre per Massimo con la formula di non aver commesso il fatto. Dopo circa un’ora di camera di consiglio la giuria ha accolto le richieste del collegio difensivo composto da Sandro Salera, Mattia La Marra e Antonio Bartolo assolvendo i due imputati perché il fatto non costituisce reato.