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Morte cardiaca improvvisa giovanile e cardiomiopatie al San Raffaele Cassino

Dall’Ufficio stampa del San Raffaele riceviamo e pubblichiamo 

CASSINO – “La morte cardiaca improvvisa giovanile. La cardiomiopatia ipertrofica” è il titolo del seminario che si terrà venerdì 16 giugno presso la casa di cura San Raffaele di Cassino. Si tratta del primo di quattro seminari dedicati al tema della Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) giovanile e delle Cardiomiopatie (CMP) più in generale coordinati dal prof. Camillo Autore, collaboratore scientifico della struttura cassinese, già docente di Cardiologia presso l’Università Sapienza di Roma e Coordinatore del Gruppo sulle Cardiomiopatie e Malattie del Pericardio della Società Italiana di Cardiologia. 

“La definizione più nota di morte cardiaca improvvisa” sottolinea il cardiologo, “è quella della Società Europea di Cardiologia che la definisce una morte naturale dovuta a cause cardiache, preceduta dalla rapida perdita di coscienza, entro un’ora dall’insorgere della sintomatologia acuta, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente, ma per i quali tempi e modalità del decesso sono inaspettati”.

La MCI è la causa prevalente di morte improvvisa nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti (fino ai 40 anni). È un evento relativamente raro, intervenendo in solo l’1-2% di tutte le morti cardiache (circa 1000 casi/anno in Italia), ma drammatico che si verifica spesso in soggetti apparentemente sani, anche in atleti, e come prima manifestazione di una patologia sottostante fino ad allora ignorata.

“Eppure, nonostante l’assenza di problematiche riscontrate in precedenza” spiega il prof. Autore, “una patologia sottostante c’è. Le principali cause  nei giovani sono infatti: cardiomiopatie (12-52%), miocarditi (3-12%), malattie valvolari (1-11%), malattia aterosclerotica coronarica precoce (2-25%), anomalie delle coronarie (2-19%), dissezione/anomalie dell’aorta (2-5%) e altre cause strutturali (8-14%). In una elevata percentuale di casi il cuore è strutturalmente normale (MCI giovanile sine materia descritta fino nel 40% dei casi), suggerendo che l’eziologia sia una sindrome aritmica su base genetica (ad esempio la sindrome di Brugada, del QT lungo, del QT corto, la tachicardia catecolaminergica da sforzo, ecc.)”.

Nel nostro Paese vige l’obbligatorietà del riscontro diagnostico nella morte improvvisa del lattante e del feto, ma non esiste alcuna legge che disciplina la MCI giovanile. La corretta identificazione delle cause della MCI giovanile è possibile solo attraverso un accurato esame post-mortem: autopsia e autopsia molecolare. Questo esame, da eseguire presso centri esperti, è necessario per una corretta diagnosi della morte e per la prevenzione di nuove morti improvvise nei parenti del defunto.

“Nella Regione Lazio” continua il cardiologo “è stata eseguita un’indagine su 100 casi di MCI giovanile nel periodo 2001-2005: in 42 casi la causa di morte è stata una cardiomiopatia o l’autopsia è risultata sine materia. La presa in carico delle famiglie del defunto ha permesso di identificare tra i parenti di primo grado una patologia potenzialmente aritmogena nel 20% delle famiglie studiate”.

Il percorso di aggiornamento e di sensibilizzazione su queste patologie promosso dal San Raffaele Cassino rivolto a cardiologi, medici internisti e di medicina generale, ha come obiettivo quello di condividere lo stato dell’arte delle conoscenze sulla morte cardiaca improvvisa (epidemiologoia, cause, diagnosi, screening familiare) e sulle cardiomiopatie (epidemiologia, diagnosi, trattamento) al fine di far crescere la consapevolezza (“awareness”) e la sensibilità degli operatori sanitari nei riguardi di un importante aspetto della sanità pubblica e verso patologie non infrequenti e poco diagnosticate. Nel corso del primo degli appuntamenti di venerdì, a partire dalle ore 14.30, oltre al prof. Autore interverranno: il dott. Antonio Gargiulo, vicedirettore sanitario della casa di cura, la dr.ssa Cristina Gambardella, Resp. dell’Unità di Riabilitazione Cardio-Respiratoria del San Raffaele, Angela Ferrari, Ufficiale medico, specialista in Anatomia Patologica del Policlinico Militare di Roma Celio e il dott. Stefano Pardi, Resp. Unità Operativa Complessa di Cardiologia all’Ospedale Santa Scolastica di Frosinone.

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