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Pericolo ondate di calore, il piano della Regione Lazio per tutelare bambini e anziani

 
Lazio – Ondate di calore. Attivato dalla Regione Lazio, in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario e la Protezione civile regionale, il piano operativo e sanitario di intervento per la prevenzione degli effetti sulla salute. Prevede un’assistenza sanitaria da parte dei medici di medicina generale aderenti, ed è rivolto, in particolar modo, agli over 65 e alle fasce più a rischio della popolazione. 

I sistemi di allarme regionali sono ubicati a Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia, mentre il numero unico delle emergenze è il 112. Nello stesso piano, che sarà attivo dal 1° luglio, sono contenute anche una serie di semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione che possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive causate proprio delle ondate di calore.

Nel dettaglio il piano, in cui sono coinvolti anche il Comune di Roma e le associazioni di volontariato, stabilisce le parti attive e vulnerabili e i rispettivi farmaci che possono favorire i disturbi causati dal calore e lo stato di idratazione del paziente, prevedendo sia le raccomandazioni per convivere con le alte temperature sia le indicazioni per i Medici di medicina generale e per le Aziende sanitarie locali che garantiranno i servizi sanitari.

Sono previsti i sistemi di rilevazione degli effetti del caldo sulla salute e di monitoraggio sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), ma anche l’anagrafe degli anziani suscettibili divisa in due fasce d’età:

–           65-74 anni con ricoveri nei primi due anni precedenti per patologie polmonari croniche;

–           più di 75 anni, in particolare le donne, i non coniugati o i vedovi e le persone che hanno avuto più di 4 ospedalizzazioni nei due anni precedenti. Un’attenzione maggiore deve essere rivolta ai più deboli che hanno avuto ricoveri per diabete, malattie del sistema nervoso centrale, patologie psichiatriche e cerebrovascolari.

Alla luce del tasso di umidità molto elevato e delle ondate di calore, la capacità di termoregolazione di un individuo è fortemente condizionata da diversi fattori come l’età (ridotta nei bambini tra 0 e 4 anni e negli anziani sopra i 65 anni), ma anche un’infezione gastrointestinale, una febbre e una patologia cardiovascolare o circolatoria o respiratoria, obesità, malattie mentali, uso di droghe e alcol.

Tuttavia, anche gli sportivi o le persone dedite a un’attività lavorativa intensa possono subire danni gravi associati al caldo.

L’effetto delle alte temperature, che può durare giorni o settimane, sulla mortalità è relativamente immediato e frequente sugli anziani, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e un successivo aumento del numero dei decessi.

I messaggi chiave per l’estate sono:

–           la popolazione anziana vulnerabile a causa di fattori clinici, ambientali e socioeconomici va maggiormente tutelata e monitorata durante le ondate di calore;

–           la popolazione particolarmente suscettibile è quella assistita nelle lungodegenze, nelle Rsa e nelle residenze per anziani. Si rimanda alle linee di indirizzo del Ministero della Salute (https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2867_allegato.pdf) l’adeguato monitoraggio dell’assunzione di liquidi, dei parametri clinici e dell’adozione di misure strutturali per il controllo della temperatura;

–           gli operatori sociosanitari, compresi i lavoratori impegnati nei servizi essenziali negli ospedali e nelle strutture residenziali per anziani, devono proteggere sé stessi dai rischi associati al caldo alla luce dei possibili disturbi causati dai dispositivi di protezione individuali Covid-19;

–           il 2023 è stato caratterizzato da una sostanziale riduzione dell’epidemia Covid-19, segnando l’uscita dalla fase di emergenza. Tuttavia, i pazienti dimessi o guariti dal Covid-19 necessitano di un monitoraggio delle condizioni di salute anche in relazione ai rischi associati al caldo, qualora dovessero presentare sintomi anche a distanza di mesi dall’infezione.

I sistemi di allarme degli effetti del calore HHWW sono città-specifici e, utilizzando le previsioni metereologiche per ogni città, sono in grado di prevedere fino a 72 ore di anticipo il verificarsi di condizioni ambientali a rischio per la salute e l’impatto sulla mortalità. Tale tecnologia monitora 27 città, tra cui i 5 capoluoghi di provincia del Lazio insieme a Civitavecchia.
Sono 4 i livelli di rischio crescente:

Di seguito, le caratteristiche del programma per l’estate 2023:

– soggiornare in luoghi climatizzati per combattere gli effetti del caldo sia nell’ambiente domestico sia di lavoro anche solo per alcune ore;

– effettuare bagni e docce con acqua fredda per abbassare la temperatura corporea;

– assicurare un adeguato ricambio di aria per ridurre il rischio di trasmissione del virus, effettuando la pulizia dei filtri e la ventilazione degli spazi in caso di utilizzo del climatizzatore;

– bere molta acqua e mangiare frutta fresca, ma anche pasti leggeri durante l’arco della giornata;

– indossare un vestiario leggero e comodo, di cotone, lino o fibre naturali, evitando le fibre sintetiche e assicurando che un familiare malato o costretto a letto non sia troppo coperto;

– proteggere la pelle dalle scottature con le creme solari con alto fattore protettivo, indossando cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole;

– conservare i farmaci in modo adeguato e non devono essere sospese autonomamente le terapie in corso soprattutto in pazienti vulnerabili, ma occorre un consulto medico;

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