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Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma illumina di arancione la Caserma “Alberto La Rocca”

FROSINONE – Oggi 25 novembre, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”,  l’Arma di Frosinone ha illuminato di arancione la Caserma “Alberto La Rocca”,  sede del Comando Provinciale  Carabinieri.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “Non rimanere in silenzio” (video, foto e motion graphic), grazie alla preziosa collaborazione con le scuole che hanno partecipato, anche per il 2023, al progetto per la legalità e contro la violenza di genere, oggetto di attenzione, da anni, dell’Istituzione.
La campagna è articolata su diverse iniziative accomunate dal dire “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico, nella vita privata come in quella professionale – contro le donne. Le tante iniziative, che hanno coinvolto i media tradizionali, il web e i social, mirano ad aiutare e sostenere tutte le donne che subiscono maltrattamenti o vessazioni di qualsiasi tipo. Violenze o privazioni della propria dignità sono tali anche all’interno delle mura domestiche, quando l’autore è una persona cara. È per questo che l’azione dell’Arma è volta a contrastare il numero dei cosiddetti “reati spia”, spronando le vittime a muovere, con fiducia, il primo passo verso la libertà: sporgere denuncia.
Anche quest’anno tante caserme si illuminano di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segnale tangibile dell’assoluta attenzione dell’Arma che ha il tema tra le sue priorità. Nonostante la crisi economica, l’Istituzione non ha voluto rinunciare a questo forte segnale simbolico e lo ha fatto – è bene sottolinearlo – senza aumentare i consumi energetici con nuove illuminazioni, ma semplicemente usando quelle già attive.
Le stazioni ferroviarie, gli aeroporti e le autostrade, luoghi simbolo di partenze e magari anche di “ripartenze” dopo esperienze negative, sono stati scelti anche quest’anno come spazi di visibilità per tali iniziative. Viaggiatori, pendolari, giovani coppie di innamorati e studenti avranno modo di soffermarsi qualche istante sulle tante iniziative, presenti anche nelle piazze delle maggiori città italiane, per questo 25 novembre.
La Giornata è soprattutto l’occasione per riflettere e per ricordare che questo triste fenomeno si combatte anzitutto formando uomini e donne rispettosi della legalità, una sfida che comincia da lontano, tra i banchi di scuola, quando si forma la cultura ma soprattutto la coscienza dei cittadini del futuro. In tale ottica, i Carabinieri hanno deciso di puntare sulla creatività proprio dei giovani, coinvolgendoli in un progetto a livello nazionale.

Pertanto, i ragazzi dell’Istituto Tecnico Superiore G. B. Vaccarini di Catania hanno
realizzato per l’Arma una foto manifesto che verrà pubblicata sui social istituzionali mentre
gli studenti del Liceo Artistico Statale R. Cottini di Torino hanno realizzato uno “spot
istituzionale” che verrà diffuso sui canali di comunicazione dell’Arma.
Sul sito www.carabinieri.it , inoltre, è stata dedicata un’intera area tematica sul “codice
rosso”, dove è possibile trovare tante informazioni utili su: atti persecutori, bullismo,
cyberbullismo, maltrattamenti, revenge porn, violenza sessuale ecc. Nell’area tematica è
possibile trovare anche il “Violenzametro”, un test di autovalutazione, elaborato dal Reparto
Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per
rilevare i segnali del livello di violenza di genere subita in un rapporto di coppia. Contiene
consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata. Ecco il
link dell’area tematica “codice rosso”: http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso
Nell’ambito delle iniziative di contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere trova
spazio anche il fenomeno, oggi molto esteso, del cosiddetto revenge porn ovvero, secondo
l’articolo 612 ter del codice penale (Codice Rosso) la diffusione illecita di foto e video con
contenuti sessualmente espliciti senza il consenso della persona ritratta, su cui è stato
realizzato un video motion graphic informativo che verrà postato sui canali social
istituzionali al fine di sensibilizzare più utenti possibili.
Per far fronte a questa dolorosa piaga sociale, tali iniziative sono preziose ma da sole non
bastano. Per questo la Benemerita si è dotata di tanti strumenti, il primo dei quali è la Sezione
Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. Questa
Sezione svolge attività di studio e analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui “fattori di
rischio” in favore dei reparti operanti, e programmi di formazione del personale. Tra i
progetti più importanti troviamo il “prontuario operativo”, un documento riepilogativo delle
migliori pratiche adottate nella gestione dei casi, aggiornato con le novità introdotte dal
decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. riforma “Cartabia”), nonché dalla legge 24
maggio 2023, n. 60, in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza.
Fondamentali sono anche i corsi basici e specialistici sul tema dello stalking, a favore di
Ufficiali dell’Arma in servizio presso i reparti investigativi, sia di tutti i Comandanti di
Compagnia, Tenenza e Stazione.
A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della
violenza di genere”, strutturata su ufficiali di polizia giudiziaria – Marescialli e Brigadieri –
inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto
Superiore di Tecniche Investigative, con specifici corsi. Ad oggi ne sono stati svolti
complessivamente 32, che hanno consentito di formare oltre 775 unità, operanti sul territorio
nazionale.
In questo delicato ambito, è importante ricordare anche l’Accordo tra i Ministri della Difesa
e per le Pari Opportunità, cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il D.P.O. e
l’Arma, tutt’ora vigente. Questi accordi hanno consentito alla Sezione Atti Persecutori di
occuparsi dello sviluppo di attività di ricerca e analisi, nonché della formazione del personale
della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità

“1522”, Help line per la violenza e lo stalking. Non meno importante è l’impegno che è
scaturito dall’accordo di sensibilizzazione in favore delle scuole, alle quali è stato dedicato un
ciclo di formazione di 40 giornate. Su richiesta del D.P.O., inoltre, è stata effettuata la
mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, al fine di verificare
l’effettiva esistenza ed operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle
vittime.
L’Arma ha anche collaborato, quale rappresentante del Ministero della Difesa:

L’Arma dei Carabinieri, anche nel corso del 2022 e nei primi dieci mesi del corrente anno, ha
continuato a focalizzare il proprio impegno per poter contrastare tali crimini.
Nel 2023, da gennaio a ottobre, gli atti persecutori rilevati sono complessivamente 14.018
mentre i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento agli atti persecutori sono 9.959 (pari al
70 % di tutte la Forze di Polizia).
Per quanto attiene ai maltrattamenti in famiglia, nel 2022, i delitti perseguiti sono 25.082.
Con riferimento al periodo gennaio – ottobre dell’anno in corso, i Reparti Arma hanno
perseguito 18.624 maltrattamenti in famiglia.
Lo scorso anno sono state tratte in arresto 1.722 persone per reati connessi con gli atti
persecutori, mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso gli arresti sono stati 1.507.
Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2022, sono stati arrestati 3.339 soggetti.
Nel periodo gennaio – ottobre del 2023 le persone tratte in arresto per maltrattamenti in
famiglia sono state 2.897.
Nel 2022, per reati di violenza sessuale, l’attività istituzionale condotta ha consentito di trarre
in arresto 1.105 persone, mentre nei primi dieci mesi del 2023, gli arresti sono stati 896.

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