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Una “Giornata Internazionale per la Disabilità” non basta, pensiamoci anche dopo il 3 dicembre

Il 3 Dicembre: Giornata Mondiale delle persone con Disabilità. Non è una semplice giornata, una semplice ricorrenza, ma un’attenzione verso il rispetto dei diritti di questi cittadini, dall’eliminazione di tutte le barriere, fisiche e, soprattutto, mentali. Una Giornata che ogni anno si veste di nuove iniziative per dare risalto ai problemi quotidiani connessi con la disabilità. Istituita nel 1992 dall’ONU. L’idea di una giornata dedicata a questo tema nasce per sensibilizzare le persone sul tema della diversità e del suo valore, dei diritti inalienabili di ogni essere umano, indipendentemente dalla condizione fisica, psichica, sensoriale, sociale. Una giornata che merita di essere celebrata perché è per tutti noi un’occasione di riflessione e di sensibilizzazione. Ci sono tante “giornate mondiali”: si parla del tema un giorno, poi magari lo si dimentica per gli altri giorni dell’anno. Eppure se ne parla, e nel tempo se ne parla in maniera diversa della disabilità. Oggi ne abbiamo una percezione diversa rispetto al passato. È cambiato il modo in cui gli esseri umani si relazionano con menomazioni corporee, sensoriali, intellettive, psichiche nei vari tempi e nei vari luoghi; cambia il significato che le assegnano, poiché, attraverso il significato, gli esseri umani modificano l’idea che hanno della propria natura, della vita e della morte, della possibilità o necessità di guarire, gestire, normalizzare le anomalie. In realtà è un mondo in cui le persone con disabilità si trovano ad affrontare gli stessi problemi da sempre, nello stesso modo e con le stesse difficoltà di sempre. Nel nostro Paese città grandi e piccole sono costellate sempre di barriere non soltanto fisiche, ma soprattutto mentali e culturali. Certo molto è stato fatto, una legislazione italiana sul problema fra le migliori, ma con una costante negativa: la sua mancata applicazione concreta in tutti i settori. L’impossibilità di potersi muovere liberamente ed in modo autonomo per le nostre città, molte delle quali prive di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che rappresentano la parte pratica di quelle barriere culturali e mentali che limitano i diritti delle persone con disabilità di qualsiasi natura, fisica, psichica o sensoriale. Tante le iniziative per ricordare questo appuntamento. Alle ore 12 Flash mob in molte città italiane e anche a Cassino Sora ed Atina. Sarà sufficiente? Forse, ma non basta!

«Oggi è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, portatrici di una diversità che costituisce una ricchezza. Dobbiamo essere accanto alle tante famiglie – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in un comunicato in occasione di questa ricorrenza – che convivono con la disabilità e, spesso, con la solitudine, accompagnandole in un percorso che troppo spesso è ancora complesso, faticoso, doloroso». «Abbiamo approntato, sin da subito, azioni concrete: è stata approvata la legge che istituisce il Garante regionale delle persone con disabilità, oltre ad avere costituito il Tavolo regionale di confronto permanente sul tema della disabilità. Circa 20 milioni di euro sono stati stanziati per i “Buoni Servizio” a beneficio dei disabili e dei caregiver familiari per un importo massimo di 700 euro mensili», ha ricordato il presidente Rocca.  «Continueremo a impegnarci per combattere il rischio di emarginazione e di isolamento sociale. Come amministratori pubblici dobbiamo lavorare per garantire dignità e rispetto: dai marciapiedi alle strade, dagli accessi nei luoghi di lavoro a quelli del divertimento e della di cultura, le nostre città devono essere (ri)pensate. L’integrazione passa da cose semplici e pure, tuttavia straordinariamente importanti. La Regione Lazio non lo dimenticherà e le porterà in ogni scelta, in ogni decisione politica», ha concluso il presidente Rocca. Tutte iniziative importanti, certamente, che però restano insufficienti, basti pensare che il Garante regionale per l disabilità, istituito con legge regionale, approvate dal Consiglio fin dal mese di luglio è rimasta solo sulla carta.

Sulle disabilità fisiche non si può agire; ma ognuno di noi fa parte dell’ambiente con cui si relazionano altri soggetti, verso cui si genera una responsabilità, poiché il loro benessere passa dal comportamento nostro, dal comportamento di tutti. Pensiamoci, ogni tanto, anche dopo il 3 dicembre.

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