Linea Verde, su Rai 1 domenica, si parte da l’antica “Casinum”, in viaggio per tutto il basso Lazio
15 Gennaio 2024CASSINO – LINEA VERDE viaggia questa settimana nel Lazio meridionale, con la consueta squadra formata da Peppone, Livio Beshir e Margherita Granbassi.
L’itinerario parte da Cassino, l’antica “Casinum” romana che, nel corso della puntata, viene anche raccontata da Costantino D’Orazio con una visita agli scavi archeologici ed all’annesso museo.
Peppone raggiunge l’Abbazia di Montecassino e l’area circostante, con l’antico monastero di Santa Maria dell’Albaneta. In questo contesto racconta l’antichissima tradizione della birra d’abbazia. Ma non solo: nell’antica Rocca Janula, Peppone incontra i membri dell’“Associazione Vecchia Cassino” per sottoporsi ad un severo esame, quello della preparazione della tradizionale “stozza cassinese”, antica merenda da lavoro che lui rielabora in una versione “lucana”. Il diario di viaggio di Peppone prevede anche un incontro con i tradizionali suonatori di organetto diCoreno Ausonio e con un giovane macellaio di Piedimonte San Germano.
Livio si muove invece nel territorio di Esperia, borgo dei Monti Aurunci, con una visita al borgo, un racconto delle Orme di Dinosauri scoperte nella zona solo qualche anno fa ed un incontro ad alta quota con una famiglia che alleva capre. Inoltre, Livio, forte della sua passione cinematografica, fa un incontro sorprendente a Sant’Angelon in Theodice: Emilio D’Alessandro, oggi ottantaduenne ma per oltre trent’anni braccio destro di Stanley Kubrick. Non manca, infine, l’incontro con uno straordinario falegname, ultraottantenne anche lui, nel borgo di Cervaro, dominato dalla presenza del Santuario della Madonna di Piternis.
Margherita racconta infine la geografia del luogo, navigando lungo il fiume Gari, un limpidissimo corso d’acqua che nasce sulle alture di Cassino e che, una volta confluito nel Liri, concorre a formare il Garigliano, fiume di confine fra Lazio e Campania.
Il finale vede tutti insieme riuniti in una baita sui Monti Aurunci, alle falde del Monte Fàmmera, al cospetto del locale chef Luca Viccarone.