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Dall’Aventino della Nomentana al Gra fino al Circo Massimo, le diverse proteste degli agricoltori a Roma

Roma – Il fronte degli agricoltori non è mai stato unito. Un solco li ha divisi fin da quando, una decina di giorni fa, i primi trattori sono scesi sulle strade per manifestare contro le restrizioni alle imprese agricole, restrizioni che strangolano le aziende dal punto di vista produttivo ed economico.

I tanti nomi di organizzazioni, una sottogalassia di sigle, adesso sono confluite sotto due organizzazioni: Riscatto Agricolo guidato da un gruppo di giovani e Consorzi riuniti agricoltori (Cra) guidato da Danilo Calvani.

Le due aree hanno in comune soltanto la distanza presa dalle associazioni di categoria classiche: Confagricoltura, Coldiretti, Cia; quindi, al di là di cosa otterranno con la loro protesta, hanno sicuramente messo in risalto una mancanza di rappresentatività delle organizzazioni storiche rispetto alla base di ciò che dovrebbero rappresentare.

Il trattore resta il simbolo di protesta per entrambi. Difficile da portarlo in centro a Roma se non in un numero limitatissimo. Ci sono riusciti i manifestanti di Riscatto Agricolo che venerdì ne hanno portato prima 4 in corteo per la Capitale, poi circa duecento, la sera, sul raccordo anulare. Il gruppo si è mosso per primo e, dalla Toscana da lunedì, come fosse un moderno “Colle dell’Aventino” sono saliti su una collina al civico 1.111 di via Nomentana.

Dieci punti sintetizzavano le loro richieste, ma soprattutto, volevano rivendicarle loro stessi al ministero, senza l’intermediazione della associazioni. Ci sono riusciti giovedì incontrando il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida mentre un corteo di oltre 400 trattori si preparava a scendere dal “colle” per invadere pacificamente il Gra. Qualche minuto prima della partenza, Lollobrigida ha fatto loro visita, stringendo mani, mangiando il loro cibo e assicurando il suo impegno a risolvere i loro problemi.

Quello in cui è riuscito Menenio Agrippa nel 494 a.C. non è riuscito a Lollobrigida. O meglio, gli effetti sono stati molto diversi. Dopo una visita durata oltre un’ora, l’improvvisato comizio pronunciato dal carro agricolo dal ministro dell’agricoltura, i manifestanti di Riscatto agricolo si sono spaccati. La vicinanza ad un politico, a pochi mesi dalle elezioni per il Parlamento Europeo, è stato malvisto da una parte dei manifestanti che, avendo i trattori accesi e incolonnati pronti a partire, hanno spento luci e sono usciti dalla fila dei trattori che di lì a poco sarebbero scesi sul Gra. Lo hanno fatto circa la metà dei manifestanti.

In tutto questo il Cra di Calvani si è mantenuto fuori, mantenendo le proprie posizioni nei presidi di Formello, Albano Laziale, Cecchina e Torreimpietra. Ieri hanno fatto la loro mossa avanzando la richiesta autorizzata dalla questura, per una manifestazione al Circo Massimo che prevede la partecipazione di 5mila persone, 20mila secondo gli organizzatori, e la presenza di 10 trattori. A raccolta, il Cra ha chiamato, gli agricoltori da tutta Italia ma, non parteciperanno i manifestanti di Riscatto Agricolo. Lo hanno annunciato gli stessi manifestanti “dall’Aventino” su cui sono ancora assiepati.  

Ermanno Amedei

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