LATINA – Dopo l’ennesima giornata di passione sulla linea ferroviaria Roma-Napoli via Formia, del 5 marzo scorso per un guasto ad un locomotore, che ha costretto Treni Italia a dirottare il traffico sulla linea alternativa via Cassino per i pesanti ritardi accumulati. Il guasto tecnico ad un locomotore aveva bloccato il traffico per diverse ore determinando ritardi tra novanta e cento minuti, ora il Comitato dei pendolari passa all’attacco. I pendolari, infatti, chiedono un’azione rapida per il ripristino, dopo il mancato rinnovo per l’anno 2024, della convenzione Carta Tutto Treno Lazio con Trenitalia, tagliata dopo oltre dieci anni, con l’effetto che i pendolari della Regione compresi quelli che viaggiano sulla linea Roma-Latina-Formia non possono con lo stesso abbonamento mensile salire anche a bordo degli Intercity.
L’incontro con le rappresentanze dei pendolari del 19 gennaio 2024, poi confermato dall’Assessore nel Consiglio Regionale del 14 febbraio in risposta ad un’interrogazione del Pd, si era concluso con l’impegno ad una soluzione. “Ad oggi, tuttavia – si legge in una nota firmata da tutti i comitati pendolari – non è stata fornita alcuna comunicazione in merito, dopo la conferma che è tuttora in corso tra Regione Lazio e Trenitalia un’interlocuzione basata su simulazioni di quest’ultima, sul cui stato di avanzamento non abbiamo però aggiornamenti. Nel frattempo, cresce il numero di pendolari che vedono il loro titolo giungere alla scadenza annuale nell’impossibilità di provvedere al suo rinnovo, andando ad incrementare, ogni giorno di più, il numero di persone che, non potendo più fruire di questa possibilità, si riversano sui già affollati treni regionali, o, peggio, rinunciano all’utilizzo della ferrovia, trovandosi di fronte, di fatto, ad una riduzione qualitativa e quantitativa dell’offerta”. L’appello alla Regione Lazio è “a rompere questo silenzio e tener fede alla promessa”.
L’Osservatorio Regionale sui Trasporti, l’Associazione Roma Cassino Express e i comitati pendolari Litoranea Roma Nord, Orte 2.0, Pendolari Reatini, Unione Comitati Pendolari FLI e i comitati pendolari della FL7 ricordano di aver suggerito, per uscire da questa situazione di stallo, una serie di interventi:
– previsione di un contenuto incremento tariffario;
– possibilità di stipulare abbonamenti unidirezionali a prezzo (e contributo) ridotto, in considerazione del fatto che, su alcune linee, in fascia pendolare, sono utilizzabili soltanto i treni dell’andata oppure soltanto quelli del ritorno;
– modifica del contributo per la prima classe (se lo si vuole mantenere) da equiparare a quello della seconda.
Ricordiamo anche di aver dato la disponibilità alla differenziazione del costo in base alle fasce chilometriche, avendo invece espresso le nostre perplessità in merito a soluzioni che prendano in considerazione una differenziazione delle tariffe sulla base della dichiarazione ISEE.
“Questo – scrivono – nelle more di una soluzione definitiva che veda una maggiore disponibilità, da parte di Trenitalia, sia dal punto di vista economico (a fronte dell’evidente vantaggio che l’Azienda consegue in termini di ottimizzazione del traffico passeggeri e di costi di esercizio, dal momento che la convenzione consente di garantire un maggior utilizzo di treni a lungo percorrenza che altrimenti sarebbero caratterizzati da una bassa frequentazione) sia dal punto di vista dell’offerta oraria, col riconoscimento delle risorse messe in campo dalla Regione.
Siamo ormai a marzo inoltrato: i pendolari hanno atteso abbastanza e non è lecito attendersi da loro un ruolo da spettatori passivi rispetto ad una vertenza che vede i protagonisti inamovibilmente trincerati sulle proprie posizioni. È tempo di rispettare gli impegni presi, nonché i sacrifici delle persone che affrontano ogni giorno un’odissea per offrire il loro contributo alla produzione del PIL regionale e nazionale. Persone le cui problematiche, seppur evidenti, sono rimaste, sino ad ora, relegate nell’ambito della dialettica politica, ed alle quali essi non troveranno difficoltà a conferire maggiore enfasi ricorrendo, se necessario, ad una ulteriore sottoscrizione di petizioni con raccolta pubblica di firme da aggiungere a quella che alcuni di essi hanno già inviato tempo addietro”.
Vedremo cosa deciderà la Regione in merito alle richieste dei pendolari, ma non si può escludere che i tempi non saranno brevi e, soprattutto, come e quali azioni intenderanno mettere in atto i pendolari delle linee ferroviarie di Treni Italia per porre fine al Calvario a cui quotidianamente sono costretti.