FROSINONE – Protestano gli agenti della Polizia Penitenziaria di tutto il Lazio. La situazione di precarietà nel lavoro, le continue aggressioni da parte dei detenuti, il personale sempre al lumicino rendono il lavoro impossibile da essere svolto, questa mattina in tutte le provincie della regione le organizzazioni sindacali della categoria ha predisposto presidi per porre all’attenzione delle Istituzioni la situazione, quasi ce ne fosse ancora bisogno, in cui gli uomini e donne della Polizia Penitenziarie sono costretti a lavorare.
In un comunicato le OO.SS. regionali Lazio della Polizia Penitenziaria in data odierna hanno effettuato vari presidi nei capoluoghi della regione e considerato che non ci sono stati ad oggi interventi risolutivi delle questioni evidenziate dichiarano che continueranno lo stato di agitazione.
Le rivendicazioni alla base della protesta, considerato la carenza di personale nella regione di 900 unità su 3700 previste e un sovraffollamento di oltre 6500 detenuti rispetto ai 4800 posti disponibili che necessitano di urgenti misure a sostegno della sicurezza nei servizi, interventi che non possono più essere ignorati e sono:
● Immediata apertura al limite previsto del monte ore straordinario, fissato dalGusweb, da 41 ore a 60 ore visto lo stato di emergenza delle Carceri laziali, imposto dal PRAP LAM in modo unilaterale;
● Inosservanza delle norme e dei regolamenti in tema di organizzazione del lavoro pianificazione dei servizi e delle corrette relazioni sindacali.
Per questi motivi si rinnovano le seguenti procedure quali:
● Interruzione immediata di tutte le trattative Sindacali nella regione Lazio.● Sospensione degli interpelli per il Prap.
● Diffida alle Direzioni di assumere ogni decisione unilaterale, comprese quelle attinenti al piano ferie estivo 2024 del personale di Polizia Penitenziaria.● Auspichiamo urgenti interventi per scorrimento delle graduatorie per gli Istituti laziali e sedi extramoenia, collegati alla mobilità nazionale 2023 da parte del D.A.P.
Prossima tappa sarà mediante specifici presidi presso le varie prefetture della regione.