Per scongiurare il possibile aumento del costo dei biglietti dei mezzi pubblici a Roma e nel Lazio, la Regione dovrà verificare le disponibilità di bilancio. Sul tema è possibile che si apra, successivamente, un tavolo di confronto con il Campidoglio, se dal Comune sarà manifestata disponibilità in questo senso. Lo ha spiegato ad “Agenzia Nova”, l’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera. La giunta Rocca, già ad agosto 2023, ha evitato l’aumento del prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico locale, come previsto dal contratto di servizio siglato nel 2018 con Trenitalia. Poi a dicembre la Regione Lazio “ha stanziato 9 milioni per evitare ulteriori aumenti”, ha sottolineato l’assessore Ghera. Per quanto riguarda le critiche e le interrogazioni da parte del Partito democratico, Ghera ha puntualizzato: “Sono loro a chiedere l’aumento, perché le proposte di proiezione sono fatte da Atac, che non ha una situazione di equilibrio economica, non da noi”.
Nel caso fosse impossibile trovare la somma necessaria a evitare l’aumento, “troveremo una soluzione per tutelare coloro che sono abbonati: pendolari, lavoratori o studenti, rispetto a chi fa un utilizzo momentaneo, giornaliero o settoriale dei mezzi pubblici, come i turisti”, ha assicurato l’assessore. La misura è già prevista tra l’altro nei piani economici sia di Atac che di Cotral. “Si cercherà di fare il possibile per mitigare gli adeguamenti tariffari”, assicura l’assessore Ghera. Tuttavia per scongiurare il possibile aumento, “bisogna verificare le risorse disponibili a bilancio e incontrare il Comune di Roma, con cui bisogna aprire un tavolo di confronto, insieme agli altri soggetti coinvolti, per capire le soluzioni percorribili”, ha precisato.
A conti fatti, comunque, le strade possono essere trovate sia nel bilancio regionale che nel nuovo riparto del Fondo nazionale trasporti, sul quale Roma chiede da tempo un contributo maggiore equiparato al ruolo di Capitale. Intanto, però, le nuove tariffe dei biglietti del trasporto pubblico locale a Roma e nel Lazio sono contenute nell’aggiornamento del piano economico finanziario 2024-2032 dei servizi di trasporto pubblico locale automobilistico extraurbano di Cotral, approvato dalla giunta regionale lo scorso marzo. L’aumento dei costi, paventato da diversi anni, potrebbe scattare a partire dall’estate o al più tardi dall’autnno. In particolare, i rincari dei biglietti confermano gli aumenti ipotizzati nei mesi scorsi: il Bit singolo a Roma passerebbe da 1,5 a 2 euro, quello da 24 ore da 7 a 9,30 euro e così via. Cala di dieci euro, da 250 a 240 euro l’abbonamento annuale ordinario Metrebus Roma mentre resta uguale a 459,34 euro la Metrebus Lazio. Aumenta da 10,13 a 13,50 il biglietto regionale integrato. Gli aumenti previsti riguardano l’intero sistema Metrebus regionale, cioè il consorzio che riunisce tre soci e i rispettivi servizi: il Comune di Roma con Atac, la Regione Lazio con Cotral e le Ferrovie dello Stato con Trenitalia. Le tariffe sono stabilite dalla Regione Lazio, in accordo con gli altri soggetti. L’adeguamento tariffario, inoltre, è previsto anche nel piano economico di Atac e in altri documenti di Trenitalia, ma spetta sempre alla Regione Lazio renderlo attuativo, attraverso un’apposita delibera.
Finora l’incremento è stato scongiurato con due finanziamenti di compensazione da parte della Regione Lazio. La precedente giunta, guidata da Nicola Zingaretti, aveva stabilito che dal primo agosto 2023, sarebbe aumentato di 50 centesimi il biglietto Metrebus da 1,50 euro, per recuperare 22 milioni previsti dal contratto di servizio tra la Regione Lazio e Trenitalia. Ma a dicembre, approvando un emendamento presentato dall’assessore Ghera, l’attuale Consiglio regionale ha stanziato circa 9 milioni di euro contro il caro biglietti. Ad Atac servono in tutto 22 milioni per andare in pari, quindi altri 13 per evitare gli aumenti. Non è da escludere, comunque, che con il Giubileo alle porte e l’arrivo milioni di turisti e pellegrini nella Capitale, gli eventuali rincari potrebbero rivelarsi indispensabili per le casse dell’azienda capitolina. Tuttavia, oltre alle risorse, serve un accordo tra Comune di Roma e Regione Lazio per trovare una soluzione per non pesare sulle tasche degli utenti.
Sulla questione è intervenuta questa mattina anche la presidente di Cotral Amalia Colaceci in qualità di vice presidente di Agens. Tutte le aziende di trasporto del Lazio “hanno in previsione nei piani economico finanziari di aumentare il costo del solo biglietto di corsa singola senza alcun aggravio per i titoli di viaggio utilizzati dall’utenza pendolare – ha dichiarato Colaceci -. Questo è del tutto normale visti gli ingenti investimenti previsti e in corso anche per la transizione energetica e digitale nel contesto di un sistema tariffario fermo a trent’anni fa. Del resto, se il panorama normativo spinge le aziende, anche pubbliche, a stare sul mercato con vincoli rigorosi di bilancio chiedendo efficienza, come è giusto, è logico agire anche sul sistema tariffario”, conclude.