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Il Lazio conferma il crescente invecchiamento della popolazione: Frosinone 220 anziani su 100 giovani

FROSINONE – Sembra, ormai, una tendenza, purtroppo, in costante crescita l’invecchiamento della popolazione italiana. I dati e le statistiche non lasciano spazio a dubbi sotto questo aspetto. Siamo una nazione terribilmente vecchia. Il Lazio, del resto, è nelle statistiche a confermare questa tendenza. La Tuscia è tra i territori con più vecchi di tutta la regione. I dati riferiti a Frosinone parlano di una percentuale di 220 anziani ogni 100 giovani. Secondi solo alla provincia di Rieti che ne conta invece 277. Seguono Frosinone con 220 anziani ogni 100 giovani, Roma con 201 e Latina con 196. In tutta la regione, la media è 207. A livello nazionale 215. La provincia di Viterbo supera questi due dati di quasi 50 e 40 punti.

L’indice di vecchiaia è il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni.

Non solo, ma se si rapportano tasso di natalità e di mortalità, il comune di Tessennano, 281 abitanti in tutto, rischia addirittura di scomparire. Il primo, infatti, è pari a 0, il più basso della provincia, il secondo è invece di 31 morti, il più alto della Tuscia, ogni mille abitanti, che neanche ha. I dati sono dell’Istat e riguardano il censimento della popolazione aggiornato al 2022.

Situazione invariata anche per quanto attiene all’indice di dipendenza strutturale, vale a dire il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (15-64 anni). Per la Tuscia è di 62 non attivi ogni 100 attivi, seconda sempre a Rieti dove l’indice sale a 64. Seguiti poi da Frosinone (60), Roma (59) e Latina (58). Le medie regionale e nazionale si attestano rispettivamente a 59 e 60.

Scendendo nel dettaglio dei singoli comuni, l’indice di vecchiaia più alto si riscontra a Latera con 622 anziani ogni 100 giovani. Al secondo posto Proceno  (589) e al terzo Farnese (425). A Viterbo l’indice di vecchiaia è di 201 anziani ogni 100 giovani.

L’indice di dipendenza strutturale vede al primo posto Arlena di Castro (80), al secondo Onano (79) e al terzo Civitella d’Agliano (76).

La situazione cambia invece radicalmente se gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale si rapportano alla popolazione straniera presente in provincia di Viterbo. Premessa. La percentuale di stranieri nella Tuscia sul totale della popolazione residente è di circa il 10%. 2 punti e mezzo in più rispetto al 2021. In totale, 30.624 stranieri. La seconda provincia del Lazio dopo Roma (12,1%). A seguire ci sono Latina (9,6%), Rieti (9,1%) e Frosinone (5,1%). Nel Lazio la percentuale si attesta attorno all’11%, a livello nazionale è dell’8,7%. Il comune con la percentuale più alta è Orte (19,7%), dopodiché ci sono Monterosi (17,1%) e Arlena di Castro (14,6%). A Viterbo la percentuale è del 10%.

L’indice di vecchiaia tra gli stranieri residenti in provincia di Viterbo è di 36 anziani ogni 100 giovani, quello di dipendenza strutturale di 27 non attivi su 100 attivi.

Per quanto il primo, in provincia si sono registrati 5 nati ogni mille residenti. Tra le più basse del Lazio, sempre dopo Rieti (5,6). Un punto in meno rispetto all’Italia e quasi uno se rapportato al Lazio. Il comune con la natalità più bassa è Tessennano (0), seguito da Villa San Giovanni in Tuscia (1,7) e, a pari merito, Onano e Calcata (2,2).

Sul fronte della mortalità, la provincia di Viterbo si attesta attorno a 13 morti ogni mille abitanti. Circa due punti in più rispetto alla regione e al paese. Il comune con il tasso più alto è Tessennano (13), poi Cellere (29) e, appaiati, Latera e Civitella d’Agliano (27)

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