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Picchia un coinquilino e lo lascia morire tra le fiamme, 55enne arrestato dopo un anno

Roma – Avrebbe picchiato il coinquilino 54enne e appiccato il fuoco all’appartamento uccidendolo. E’ questa l’ipotesi che ha convinto la procura di Roma ad arrestare un 55enne romeno ad un anno dai fatti, ipotizzando per lui l’omicidio e incendio aggravato.

La vittima di quello che sembrava essere una tragedia involontaria è un altro cittadino romeno il cui corpo è stato trovato senza vita dopo aver spento l’incendio che a luglio dello scorso anno, era divampato in un appartamento in via Appia Nuova a Roma.

Nell’occasione un militare, libero dal servizio, poco dopo le 21, ha visto del fumo uscire da un appartamento e ha dato l’allarme. Dall’abitazione in fiamme sono usciti 2 uomini di origini romene mentre un terzo, sempre di origini romene, è stato trovato cadavere nella stanza dove si era propagato l’incendio.

I riscontri medico legali hanno chiarito che l’uomo, prima di morire a causa delle inalazioni del fumo dell’incendio, era stato pesantemente malmenato. Le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate sui 2 romeni sfuggiti all’incendio e nel corso delle indagini è emerso che l’odierno indagato, attualmente 55enne, aveva precedentemente discusso con la vittima per delle vicende legate alle quote di affitto.

I riscontri sono poi arrivati dagli accertamenti sui vestiti indossati dall’indagato, sui quali sono state trovate tracce del defunto, dall’esame del traffico telefonico e da una lunga serie di visione di immagini di varie videosorveglianze, che hanno smentito la tesi del presunto omicida il quale, più volte, aveva dichiarato di trovarsi da un’altra parte.

Messo insieme il quadro accusatorio la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l’emissione a carico del 55enne di un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere; omicidio e incendio aggravato le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza. Gli agenti del commissariato Appio, incaricati dalla Procura di eseguire la misura, hanno rintracciato l’uomo e, al termine della stesura degli atti di rito, lo hanno accompagnato a Regina Coeli a disposizione della Magistratura.

Ermanno Amedei

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