CASSINO – Continuano i disagi per i disabili della provincia di Frosinone e della regione Lazio nella fornitura degli ausili trimestrali necessari all’espletamento delle loro normali funzioni fisiologiche. In particolare, nei mesi scorsi la Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, che ha tenuto per sé l’interim della delega alla Sanità, ha emanato un provvedimento che rivoluziona, in peggio, il sistema di fornitura dei presidi trimestrali necessari ai disabili e riguardanti la fornitura di cateteri monouso, pannoloni, sacche urine, uroguaine e molti altri presidi indispensabili alle funzioni fisiologiche. In realtà questo provvedimento non ha fatto altro che peggiorare le cose e a rimetterci, come sempre, e pagarne le conseguenze sono quelli che quelle attrezzature le usano quotidianamente e per necessità fondamentali collegate alle persone fragili. Questi i motivi per cui il presidente dell’Associazione “Nei giardini che nessuno sa” di Cassino a denunciare i disagi per i disabili di Cassino, della provincia di Frosinone e, conseguentemente, dell’intera regione Lazio, determinati da queste nuove disposizioni emanate.
Bisogna, per completezza dell’informazione, dire che, prima delle recenti decisioni della Regione, il sistema era gestito nell’ambito dal Servizio Sanitario Nazionale ed i presidi venivano forniti dalle Asl territoriali, previa prescrizione medica dei medici di base, su indicazione di ulteriori prescrizioni di medici specialisti, fisiatri, urologi o neurologi, che avevano in cura i singoli soggetti disabili. In altre parole le sanitarie o le farmacie rifornivano i singoli pazienti dei presidi necessari dopo le autorizzazioni delle singole Asl locali di approvazione dei preventivi di spesa. Il sistema funzionava con regolarità, cosa che non si può dire stia avvenendo in questi mesi dopo la brillante idea dei cervelloni della Regione e del provvedimento adottato dopo l’insediamento della Giunta Rocca.
Le nuove disposizioni, però, prevedono gare di appalto a più società per ciascun singolo presidio. Così a fornire i cateteri o i pannoloni e tutti gli altri ausili, sono fornitori diversi, con gli immancabili ritardi nella consegna ai singoli utenti. Ma non basta. Le gare effettuate dalla Regione sono fatte dai singoli fornitori su prodotti “in giacenza”, terminata la quantità della giacenza i singoli utenti devono ‘accontentarsi’ di prodotti diversi da quelli che abitualmente utilizzavano e che sempre non risultano idonei alle singole esigenze, peraltro, testate inizialmente nei centri di riabilitazione e successivamente personalmente dai disabili stessi negli anni. Sembra tutto normale? In realtà così non è, poiché ciascuno o una parte degli utenti può avere necessità di un presidio rispetto ad un altro secondo le proprie esigenze. Ciò che più viene meno è il diritto dei singoli utenti di utilizzare ogni singolo presidio o ausilio, che dir si vuole, rispettando un principio fondamentale indicato nell’art.8 del Nomenclatore Tariffario che sancisce esplicitamente: “la capillarità della distribuzione di presidi protesici nel rispetto degli standard di qualità di una serie di presidi idonei a soddisfare specifiche esigenze dei singoli utenti”. Tutto ciò non è un capriccio dei disabili, sia ben chiaro, come si potrebbe pensare, bensì la necessità individuale di un tipo di ausilio rispetto ad una altro per le conformazioni anatomiche o funzionali diversi fra un paziente o un altro.
Con le nuove disposizioni adottate dalla Giunta Rocca tutto ciò non è più possibile proprio per quelle gare, più tipiche al ribasso, che nell’interesse delle necessità degli utenti essendo basate sulle giacenze. Non solo, ma anche vessando i singoli utenti o i loro famigliari a dover andare presso le sanitarie o farmacie più volte per ritirare i singoli materiali. Si comprende agevolmente i disagi che tutto questo comporta, soprattutto per quelli che risiedono nei paesi limitrofi della provincia.
In altri termini la Giunta Rocca con questo provvedimento, ha complicato notevolmente i disagi per gli utenti, frammentando le forniture, ritardando la consegna, con possibili ripercussioni sulla salute degli utenti stessi, fornendo materiale non idoneo alle esigenze dei singoli e privo di qualsiasi efficacia economica per le casse regionali. Ha, inoltre, eliminato servizi di consegna a domicilio e anticipo di parte delle forniture in caso di maggior utilizzo da parte dei singoli utenti. Se queste nuove disposizioni avessero avuto l’obiettivo di facilitare le esigenze e le necessità dei disabili, cosa di cui dubitavamo fortemente fin dall’inizio, in realtà hanno soltanto accresciuto il caos e i pericoli per la salute degli utenti ed hanno fallito miseramente ogni possibile agevolazione per i disabili. Non riuscire a vuotare la vescica in tempo e in modi appropriati con un catetere adeguato, può dare seri problemi di salute, come crisi improvvise di disreflessia, ossia l’aumento oltre i limiti della pressione sanguigna, tanto per fare un esempio.
Signor Presidente Rocca, se lo faccia spiegare da qualcuno esperto prima di adottare certi provvedimenti!