ROMA. Nella puntata odierna di Geo&Geo, in onda su Rai Tre, Sveva Sagramola ha ospitato EriKa Eccher e Filippo Scalisi, autori della guida “Il cammino di san Filippo Neri a piedi. Da Cassino a Gaeta in 7 tappe“. I due autori hanno presentato in diretta televisiva questo affascinante progetto che unisce storia, natura e spiritualità, celebrando la figura di San Filippo Neri attraverso un percorso che coincide con gli antichi territori di Casinum, Interamna, Minturnae e Formiae. Il Cammino di San Filippo Neri si presenta come un nuovo itinerario devozionale che spolvera comprensori e contesti per troppi decenni lasciati i margini della vera offerta del turismo responsabile e lento. Ispirato ai viaggi compiuti da San Filippo Neri tra il 1532 e il 1534, questo percorso offre un’opportunità unica per osservare a passo d’uomo spazi della quotidianità che i residenti fissano in modo inconsapevole nonostante i millenni di storia e le indecifrabili azioni dell’uomo. La San Germano preunitaria, il luogo ameno di Porta Paldi, le infinite teorie di pioppi lungo le sponde del Liri- Garigliano, le aspre e aguzze vette degli Aurunci, i valloni carsici della Valle Gaetana, il romitaggio sul Redentore di Formia e la impressionante ferita della Montagna Spaccata a Gaeta. Questo il percorso, questo il tempo che trova risposte nelle domande del pellegrino. Il cammino ha inizio a Cassino, dove Filippo Neri giunse nel 1532 con l’intento di proseguire l’attività commerciale di famiglia. Tuttavia, l’influenza del Cenobio Benedettino di Montecassino lo spinse verso una profonda riflessione spirituale. “Fu proprio lo zio a raccontargli della leggendaria Montagna Spaccata di Gaeta, luogo della sua conversione” leggiamo nel libro presentato in Rai. Il percorso, suddiviso in sette tappe portando alla ri-scoperta di quanto resta dell’identitaria terra di confine che fu Terra di Lavoro, Terra Sancti Benedicti ed oggi Lazio Meridionale. L’incontro con le comunità locali e la consapevolezza di un presente del passato rendono didascalico il Cammino di San Filippo Neri. Didascalie da leggere, da trattenere e raccontare. Agli autori va il plauso per la riuscita del progetto, per la visibilità offerta ai territori attraverso il programma Geo&Geo. Alle comunità locali va il merito della cura costante e della spontanea partecipazione al cammino, ovvero quanto i residenti fanno e concludono: pulizia dei percorsi, mutualismo ad ogni livello, servizio navetta, accoglienza e sorrisi, risate e tanto orgoglio. La guida “Il cammino di san Filippo Neri a piedi. Da Cassino a Gaeta in 7 tappe” è già un piano di marketing strategico, ha in sé una mappatura dell’esistente e traccia già i limiti positivi. Positivi, del resto, perché è da tali limiti che può e deve partire una visione differente di investimento nel e per il territorio. Investimenti che le rappresentatività istituzionali e gli investitori devono saper indirizzare a favore in primo luogo dei residenti e delle risorse naturali che sono e resteranno l’iniziale confronto con i pellegrini ospiti lungo le strade percorse da San Filippo Neri. Le stesse strade secondarie ri-spolverate da EriKa Eccher e Filippo Scalisi con il grande e unico contributo degli Amici del Cammino di San Filippo Neri.