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Orban e von der Leyen all’Eurovision del Parlamento Europeo

EP Plenary session - Council and Commission statements - Presentation of the programme of activities of the Hungarian Presidency

QUI Europa – Si temeva la rissa, e rissa è stata, per fortuna solo verbale quella andata in scena ieri al Parlamento Europeo dove, dopo due rinvii, il premier ungherese Viktor Orban, presidente di turno dell’Unione avrebbe dovuto esporre il programma del semestre europeo ungherese.

Chi lo ascoltava, però, tra cui la stessa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, non ha dimenticato le sue fughe in avanti, incontrando a nome dell’Unione e senza alcun tipo di mandato, i presidenti di Ucraina, Russia e Cina per tentare una improbabile iniziativa di pace.

Inoltre la politica ungherese resta quella più vicina al presidente russo Putin, con lo stesso Orban impegnato nei tentativi di disinnesco di qualsiasi iniziativa che l’Ue prende a favore dell’Ucraina e contro la russia, facendo valere il peso del proprio “no” soprattutto nelle decisioni che richiedono l’unanimità dei consensi dei 27 Paesi.

L’unica sponda ad Orban, a parte gli interventi degli eurodeputati del suo gruppo “Patrioti per l’Europa” glielo ha fornito, pur non volendo,  la europarlamentare italiana Ilaria Salis del gruppo “The Left” che, accusandolo di essere presidente di un paese dove lo stato di diritto non esiste, gli ha permesso di replicare dicendosi sorpreso che a parlare di diritti sia una “che va in giro a picchiare la gente”.

Il folclore ha preso il sopravvento e il gruppo di sinistra ha iniziato a cantare “Bella Ciao” costringendo la presidente Roberta Metsola a “spegnere” i canti ricordando che il Parlamento Europeo “non è l’Eurovision”.

Dura come non mai von der Leyen che ha rinfacciato all’ungherese, senza citarlo direttamente, di attribuire la colpa del conflitto all’Ucraina e di lasciare aperta “la porta sul retro dell’Europa” ai nemici o avversari dell’Ue quali Russia e Cina. Orban dal canto suo le ha rivolto l’accusa di aver trascinato l’Ue in una guerra che sta perdendo e agli, europarlamentari che lo accusavano di “corruzione”, ha loro risposto ironicamente “ma veramente mi accusate di essere corrotto?” riferendosi ai recenti casi del “Quatargate”.

Ermanno Amedei   

(Fonte foto: Parlamento Europeo)

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