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Ricordati i 65 anni dalla morte di padre Minozzi

COMUNICATO STAMPA

CASSINO – I 65 anni dalla morte di Padre Giovanni Minozzi, avvenuta a Roma l’11 novembre 1959, sono stati ricordati ieri mattina nel largario omonimo dove lo scorso anni l’amministrazione comunale ha posizionato una stele in suo ricordo. Qui è stata deposta una corona e si è levato il canto del coro dei bambini della scuola dell’Infanzia di San Giorgio a Liri, accompagnati dalle loro maestre e dal sindaco della cittadina, Francesco Lavalle, con la fascia tricolore. Così come, il collega di Cassino, Enzo Salera, che, pur se in partenza per Roma dove lo attendeva un impegno istituzionale alla Camera dei Deputati, ci ha tenuto ad essere presente assieme ad esponenti della sua amministrazione, quali l’assessore alla Cultura, Gabriella Vacca, alla Manutenzione, Pierluigi Pontone, ai Servizi Sociali, Francesca Calvani, al capogruppo consiliare Edilio Terranova.
Tanti i presenti, dal presidente nazionale dell’associazione “Figli ‘Italia”, don Savino D’Amelio, Ciro Minucci, da Napoli, presidente degli ex alunni dell’Onpmi (Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia), il nipote del grande sacerdote, Antonio Minozzi, il cappellano del “San Raffaele”, don Fabrizio Tricone, tanti ex alunni dell’Istituto. Un messaggio di saluti è stato inviato dal direttore della Casa di cura “San Raffaele” dott. Antonio Vallone.
Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha rivolto anzitutto un ringraziamento alle maestre della scuola di San Giorgio “che anche quest’anno hanno voluto esserci con i loro piccoli”.
“Nella struttura fatta costruire da padre Minozzi – ha ricordato – tanti bambini di allora, oggi adulti qui presenti, hanno trovato accoglienza e con essa la possibilità di studiare e di gettare le basi per il proprio futuro. Questa città, il suo territorio, devono un tributo grande a padre Minozzi e alla sua opera.

La dedica a Lui di questo spazio sul quale ci troviamo è una doverosa riconoscenza”. Ed il primo cittadino ha aggiunto: “La presenza anche oggi di quelli che qui hanno potuto studiare, dimostra la riconoscenza di chi non ha dimenticato il bene ricevuto in una fase difficile e assai delicata della propria vita”.
Don Savino D’Amelio, presidente nazionale dell’associazione ha ringraziato il sindaco “sempre presente nonostante gli impegni istituzionali” e lodato il suo impegno a mantenere vivo il ricordo di padre Minozzi. Ha ricordato quindi la trasformazione dell’istituto di allora nella casa di cura San Raffaele di oggi.
“La presenza di padre Minozzi aleggia su di noi, su questa realtà – ha detto – Una testimonianza viva e forte che deve interrogare tutti, un apostolo di pace in tempo di pace che accoglieva i poveri, gli orfani, i più bisognosi. Siamo chiamati a trasmettere con le opere il suo insegnamento, il suo esempio non
può morire con noi beneficiati”.
L’assessore Gabriella Vacca: “E’ davvero bello essere stamani qui in veste istituzionale a ricordare questa nobile figura di sacerdote, di educatore. Anche per insegnanti, come lo sono io, padre Minozzi rimane un modello, un punto di riferimento nell’esercizio della nostra azione educativa nei confronti dei ragazzi. Ancor più con quelli bisognosi. Ha trasmesso valori che continuano a camminare con le gambe dei bambini di allora”.
Antoine Tortolano ha ringraziato l’assessore alla Manutenzione, Pierluigi Pontone, per la costante ed attenta cura del monumento a padre Minozzi Il cappellano del San Raffaele, don Fabrizio Tricone, che è stato un alunno dell’Istituto, ha richiamato il caro ricordo “dell’odore dell’orzo e del latte nel refettorio alla colazione al mattino, il mese di vacanza a Roccacinquemiglia, “i tanti i professionisti usciti da qui, finanche un prete come me”.

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