La scomparsa di Franco Vettese, il 77enne di Cassino svanito nel nulla lo scorso 7 ottobre, continua ad
essere un tarlo nei pensieri dei Cassinati. Le indagini, condotte con impegno dalle forze dell’ordine, si
concentrano sempre più sull’ipotesi di un tragico epilogo. La Procura della Repubblica di Cassino, dopo
settimane di Investigazioni accurate, ha ormai abbandonato l’ipotesi della fuga volontaria, orientandosi
sempre più verso quella di un decesso, sia accidentale che delittuoso. Da fonti giornalistiche apprendiamo
che l’ultimo vertice tra i carabinieri e il sostituto procuratore Alfredo Mattei ha fatto il punto della
situazione, analizzando a fondo gli aspetti della vita familiare e privata del pensionato. Nessun elemento
desunto dalle verifiche poste in atto ha finora supportato l’ipotesi di un allontanamento volontario, né
tantomeno di una fuga con altre persone. Le indagini si stanno ora focalizzando sulla possibilità di un
incidente o di un evento fortuito che potrebbe aver portato al decesso dell’uomo. Le ricerche sono state
indirizzate nella zona di Caira, lungo le sponde del fiume Rapido, dove Vettese è stato visto per l’ultima
volta. Squadre di soccorso, con l’ausilio di unità cinofile e sommozzatori, hanno setacciato palmo a palmo il
territorio, nella speranza di ritrovare qualche traccia. Di pari passo gli investigatori hanno posto in essere le
tradizionali metodologie di indagine con una attenzione peculiare al traffico telefonico, con accertamenti su
persone vicine allo scomparso e l’incrocio dei dati forniti dalle forze di polizia e di protezione civile in
campo. Purtroppo, casi come quello di Franco Vettese non sono isolati. In Italia, ogni anno, migliaia di
persone scompaiono, e solo una parte di loro viene ritrovata. Secondo i dati più recenti, il tasso di
ritrovamento è purtroppo piuttosto basso, soprattutto nel caso di persone con problemi di salute dovute
all’età o a malattie neurodegenerative. Partendo da tale assunto, ovvero la fine tragica di Franco Vettese, ci
si pongono ulteriori domande circa la destinazione finale del corpo. Le ipotesi sulla possibile ubicazione
possono essere molteplici. Gli inquirenti stanno valutando attentamente tutte le piste, tra cui quella di un
incidente avvenuto durante una delle sue consuete passeggiate, magari in zone impervie e difficilmente
raggiungibili. Ma la mappatura delle aree battute a tappeto nei mesi precedenti ha escluso ambiti
importanti di territorio. Nelle zone prossime all’abitazione non vi sono contesti all’aperto con
caratteristiche tali da poter rendere invisibile un corpo. Non si esclude, per istinto investigativo, la
possibilità che, qualora vi sia il corpo, lo stesso possa esser stato occultato da una o più persone anche in
spazi chiusi e di non diretta fruibilità. Pertanto le indagini proseguono senza sosta, cercando le cause o il
movente al fine di considerare se vi sia anche una effettiva pericolosità sociale per l’esistenza di uno o più
soggetti che avrebbero commesso tale reato. Il tutto mentre la comunità di Cassino è ancora in attesa di
chiarimenti sulla scomparsa di Franco Vettese e si unisce all’apprensione della famiglia e degli amici stretti
nel desiderio di conoscere la verità.