Certificati bianchi e detrazioni mirate: come sarà la riforma dei bonus edilizi
16 Dicembre 2024Attualità – Il governo, nella preparazione della Manovra di Bilancio 2025 sta valutando diverse soluzioni per la riforma dei bonus edilizi. Questi ultimi infatti sono fondamentali per essere in linea con gli obiettivi europei in merito all’ottimizzazione dei consumi e sono molto utili per favorire la riqualificazione degli edifici in Italia. Le ipotesi emerse dicono che si punterà principalmente su certificati bianchi e detrazioni mirate. Scopriamo tutte le possibili novità.
Meno bonus, più risultati
Negli ultimi anni il numero di bonus casa è aumentato e le opportunità per le ristrutturazioni erano davvero molteplici. Il Superbonus 110% è stata l’agevolazione più conveniente dal punto di vista delle aliquote, ma la più discussa per via di alcune situazioni poco chiare. Con la riforma prevista per il 2025, il Superbonus sarà molto ridimensionato sia nella percentuale di recupero delle spese sia nella platea per cui sarà disponibile e l’ecobonus sarà più selettivo. Si punterà alla verifica dell’efficienza dell’abitazione attraverso il sostegno a progetti di riqualificazione che effettivamente portano a ridurre l’impatto ambientale. Si punta inoltre anche a benefici che aumentano nel tempo in base al miglioramento energetico ottenuto. Il bonus con sconto in fattura del 50% per le ristrutturazioni dovrebbe restare invariato per il 2025 per le prime case e scendere al 36% per tutte le altre abitazioni. Resta identico anche il tetto massimo di spesa, fissato a 96.000 euro per unità abitativa.
Certificati bianchi per le abitazioni
I certificati bianchi, introdotti nel 2005, sono dei titoli negoziabili che attestano il risparmio energetico. Sono utilizzati principalmente nel settore industriale, ma dal 2025 il loro utilizzo si potrebbe estendere anche alle abitazioni private, in modo tale che chi possiede immobili efficienti possa vendere queste certificazioni a chi inquina di più. L’obiettivo è creare un incentivo economico per migliorare le prestazioni energetiche senza ricorrere ai fondi pubblici.
Incentivi mirati in base alle priorità
Tra le novità che si discuteranno c’è la possibilità di erogare finanziamenti a tasso agevolato, concopertura fino al 100% dei costi d’investimentoe condizioni favorevoli, per tutte le persone che vivono in abitazioni poco efficienti. L’obiettivo è quello di elevare con finanziamenti specifici il livello energetico delle abitazioni. La Direttiva Case Green (UE 2024/1275) del resto parla chiaro: entro il 2030 in tutta Europa tutte le abitazioni dovranno essere classificate almeno in classe E. Ciò comporterà inevitabilmente dei cambiamenti per gli edifici residenziali e, nei casi in cui le persone non siano in grado di poter ottemperare in autonomia all’impegno di ottimizzare l’efficienza dell’abitazione, è lo Stato che deve supportare il cittadino.
Trasparenza e semplificazione
Per rendere consapevoli i cittadini e informarli in maniera chiara sull’importanza dell’efficientamento energetico, il Governo sta vagliando anche proposte che vadano in direzione della trasparenza. L’idea è creare un “Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica“, che sarà reso pubblico e integrato con il catasto. La possibilità di poter consultare questi dati permetterà di avere sempre a disposizione le informazioni energetiche degli edifici e di programmare quindi azioni specifiche per agire sulle situazioni preoccupanti. Per quanto riguarda la semplificazione si sta invece pensando a modifiche ai regolamenti condominiali per facilitare l’approvazione di progetti per l’efficienza energetica, spesso rallentati dalle lungaggini burocratiche.