“Operazione Maschera”, al via il processo per imprenditori, politici e società, tra cui Saf e Med
9 Gennaio 2025CASSINO – Si è aperto il dibattimento dinanzi al Tribunale di Cassino, presidente il dott. Massimo Lo Mastro, a carico di imprenditori, politici e società, tra cui la MAD, (la società che gestiva la discarica di Roccasecca) e la Saf (società pubblica che gestisce l’impianto Tmb di Colfelice) nell’ambito della “Operazione Maschera” per i reati che vanno dal ‘traffico illecito di rifiuti’ alla ‘truffa aggravata’ alla ‘frode in pubbliche forniture’ e ‘violazioni alle prescrizioni AIA’ (Autorizzazione Integrata Ambientale).
Accolta la costituzione di parte civile a carico dei 40 imputati mentre rigettata quella nei confronti di Mad, Saf e Ferone. È passata la linea difensiva degli avvocati Salera, Marandola, Molinari, Pizzutelli e Nobile.
Il Giudice ha accolto le eccezioni di inammissibilità degli avvocati Salera , Marandola, Pizzutelli, Molinaro, difensori delle predette società. Sono state invece ammesse le costituzioni di parte civile contro i 40 soggetti privati imputati. Gli avvocati delle società imputate hanno rappresentato a sostegno delle loro tesi difensive le decisioni della Corte di Cassazione che aveva escluso la possibilità di costituzione di parte civile contro le persone giuridiche citate in giudizio ai sensi del decreto legislativo 231/ 2001. L’eccezione è stata accolta dopo una lunga Camera di Consiglio ed il giudice Massimo Lo Mastro che ha accolto le richieste degli avvocati difensori delle società Mad, Saf e Ferone. Saranno, quindi, gli imputati e non le società fisiche a risarcire, in caso di condanna, i Comuni che si sono sentiti danneggiati dalla presunta associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti. il conto del risarcimento ai comuni sarà certamente salato, nell’ordine di varie milioni di euro come già avanzato dal comune di Frosinone.
Con l’apertura del processo hanno ottenuto la costituzione di parte civile oltre al comune di Frosinone che ha avanzato una richiesta di risarcimento danni per oltre un milione e mezzo di euro, anche Arce, Atina, Castelliri, Colle San Magno, Colfelice, Ceccano, Cervaro, Cassino, Isola del Liri, Fontechiari, Pontecorvo, nell’elenco, accolto dal Gup, anche Legambiente e il comitato civico Free Monte di Monte San Giovanni Campano.
A finire sotto processo una nutrita schiera di imprenditori tra cui Valter Lozza, Aldo Giovenchi, Anna Claudia Grimaldi, Serena Zompanti, Felice Rea, Fernando Maurizi, Giancarlo Panetta, Fabio Cellucci, Antonino Di Folco, Giancarlo Bernardini, Fernando Conti, Stefano Sciolette, Milena Margarella, Alfonso Verlezza, Riccardo Traversa, Irene Cocco, Giovanni Ferone, Marco Arduini, Enrico Arduini, Francesco Rando, Carmelina Scaglione, Bruno Navarra, Rosettano Navarra, Ottaviano Sabellico, Francesco Rizzi, Antonio Giuliano, Enrico Giuliano, Rocco Furia, Cesare Augusto Fardelli, Mauro Vicano e Roberto Suppressa.
Accanto agli imprenditori dovranno rispondere anche le società di riferimento coinvolte: Mad srl, Saf srl, Refecta srl, Se.In srl, Ferone srl, Società Industriale Meridionale srl, E.Giovi srl, Tecno.Gea srl, Dsi servizi industriali srl, Vetreco srl e Centro servizi ambientali srl. Il pool delle difese, rappresentate dagli avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola, Domenico Marzi, Vittorio Salera, Ester Molinaro per quanto concerne Saf mentre la Mad è rappresentata dagli avvocati Antonino Nobile e Marco Pizzutelli.
La prossima udienza, fissata dal Giudice Presidente Lo Mastro, al 3 febbraio per chiusura questioni preliminari.