Fiat/FCA Cassino, aspettando lo Stelvio, la Giulia “va a fa’ l’americanaâ€
15 Settembre 2016Piedimonte S. Germano – E’ tanta l’attesa per lo Stelvio, il nuovo Crossover della Fiat o Fca Cassino. Ma le aspettative per la macchina che sarà ufficializzata al Salone di Ginevra tra il 15 e il 18 novembre, non sono superiori ad un’altra importante data, quella ancora non ben precisata, ma comunque ricadente nel prossimo mese di ottobre, quando la Giulia sbarcherà sul mercato Usa.
Parliamo di due modelli prodotti nella stabilimento Cassinate a cui lavorano i 4.300 dipendenti residenti all’ombra dell’abbazia. Se gli “affari†inteso come vendite, vanno bene, saranno contenti gli investitori, e lo saranno anche i lavoratori che vedranno, speriamo, azzerato il numero del personale considerato in esubero e sottoposto al regime dei contratti di solidarietà . A maggio lo stabilimento di Piedimonte aveva dichiarato un esubero di 1736 unità lavorative. Significa che al massimo, quel numero di operai quotidianamente non sarebbe stato inserito nella turnazione di lavoro. A dire il vero, da allora, quel numero non è stato mai raggiunto. Oggi, mediamente sono circa 400 al giorno gli operai fermi per la Solidarietà  e questo grazie anche al buon risultato di vendite e di aspettative delle due Alfa che attualmente circolano sulle catene di montaggio, ossia la Giulia, circa 220 al giorno e la Giulietta, altre 230.
In questi giorni sono circolate sulle bilancelle anche meno di una decina di Stelvio ancora camuffati. La fase di test, anche strutturale, è ancora in corso e siamo lontani ancora qualche mese dal Job One, il primo modello prodotto per la vendita. Sicuramente sarà pronto dopo la presentazione ufficiale al salone di Ginevra previsto per il 15 novembre. Dello Stelvio si sa poco, difficile stabilire che impatto avrà sul mercato; si sa che costerà circa 40 mila euro.
Ma a rubargli la scena è la Giulia che a ottobre sarà commercializzata anche negli Stati Uniti.
“Dalla vendita della Giulia e di questo nuovo modello ci aspettiamo molto – Dichiara Mirko Marsella segretario provinciale della Fim Cisl – Al momento lo stabilimento, lo ricordiamo, è sotto il regime del contratto di solidarietà il che significa che non tutti i 4.300 dipendenti sono al lavoro durante la giornata. Speriamo che le vendite negli Usa e del nuovo modello possano far salire ulteriormente i livelli produttivi per azzerare il contratto di solidarietà â€.
Ermanno Amedei