Consumatori sudditi con i soldi dei Re
29 Dicembre 2016di Max Latempa
Il 2017 sarà l’anno del centenario della rivoluzione russa.
Un secolo fa, tra mille difficoltà e arretratezze,  il popolo trovò la forza di ribellarsi al potere assoluto ed oppressivo dello Zar e lo destituì eliminando fisicamente lui e tutta la sua famiglia.  Successivamente, per otto mesi, le diverse fazioni si combatterono per decidere quale Russia dovesse sorgere dalle ceneri dell’ Impero. Vinsero i bolscevichi comunisti e tutti sappiamo poi com’è andata a finire.
Quella Russa è la sollevazione popolare di un certo rilievo più vicina ai nostri giorni, non considerando quella maoista che sin dall’inizio ebbe invece una connotazione politica ben definita. Nel frattempo il mondo è cambiato, le monarchie hanno fatto un passo indietro ma non sono scomparse. Oggi appaiono come folkloristiche e democratiche, più utili alla macchina del gossip e dei souvenir che a determinare vita o morte dei sudditi. Ma siamo sicuri che sia proprio così?
Una domanda che nessuno si pone mai potrebbe dare una risposta esaustiva.
Dove sono andate a finire le immense ricchezze accumulate in secoli di dominio dalle famiglie regnanti in Inghilterra, Spagna, Olanda e Belgio? Stiamo parlando di famiglie che hanno retto imperi sconfinati e che oggi si presentano invece alla gente dichiarando patrimoni non all’altezza della fama. Protetti da leggi costituzionali e da pratiche offshore legalizzate, nessuno saprà mai l’entità vera dei tesori. Ma possiamo immaginare però dove siano. Le ricchezze sono investite nelle multinazionali, aziende sovranazionali che dal dopoguerra in poi hanno iniziato a massificare il mondo con prodotti uguali per tutti, all’ insegna del massimo profitto ad ogni costo. Enormi investimenti, immensi ricavi. Industrie e finanza. I sudditi ora sono consumatori. E con sempre meno diritti.  Le nazioni, i confini e le diverse legislazioni sono un ostacolo per chi deve vendere un prodotto buono per tutto il mondo. Produrre nei paesi a basso costo, vendere nei paesi ricchi.  L’ hanno chiamata armonizzazione e globalizzazione. In due parole: Unione Europea.
Ed ora la seconda domanda a cui però sempre più persone si stanno dando ultimamente una risposta: I politici che fanno le leggi operano nell’ interesse di chi? Cioè siamo cittadini elettori o sudditi consumatori?
E’ tempo di capire se stiamo giocando una partita truccata. Se stiamo combattendo una guerra in cui i generali hanno tradito. E se cento anni siano ormai troppi.