Frosinone; “Operazione Bazar” dei Carabinieri, una decina di arresti e sequestro di hashish e cocaina
25 Settembre 2019FROSINONE – Dalle prime ore dell’alba circa 60 Carabinieri delle Compagnie di Frosinone ed Alatri, con l’ausilio di due unità cinofili ed un elicottero del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri di Pratica di Mare, hanno dato esecuzione a 13 provvedimenti di custodia cautelare, di cui: 6 in carcere, 2 ai domiciliari e 5 divieti di dimora con obbligo di presentazione alla P.G. emessi dalla Dott.ssa Ida LOGOLUSO, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Frosinone, su richiesta del Dott. Adolfo COLETTA, Sostituto Procuratore di Frosinone.
L’Autorità Giudiziaria, condividendo in pieno il quadro accusatorio sviluppato dagli investigatori dei Carabinieri di Frosinone e di Alatri, ha ritenuto gli odierni indagati responsabili a vario titolo di acquisto, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti di tipo “cocaina” e “hashish”, in concorso continuato, anche avvalendosi di altri soggetti, per le attività di cessione a terzi, tra i quali anche elementi con handicap psichiatrici.
L’indagine dei militari dei Nuclei Operativi e Radiomobile delle due Compagnie iniziava nel mese di marzo 2018, allorquando dagli ambienti delinquenziali locali trapelavano informazioni che indicavano alcuni soggetti dediti al trasporto, tra nord Italia, Albania e Germania, di sostanze stupefacenti con autovetture appositamente attrezzate da compiacenti carrozzieri per l’occultamento delle stesse al loro interno. I responsabili del traffico venivano individuati in alcuni personaggi di nazionalità albanese e rumena, i quali, con la connivenza di elementi locali gestivano alcune piazze di spaccio in vari comuni di questa Provincia, tra i quali Ferentino, Fiuggi, Vico nel Lazio, Alatri e Frosinone.
Il primo importante riscontro si otteneva quando veniva localizzata a Ferentino presso una nota autocarrozzeria un’autovettura alimentata anche a metano, i cui serbatoi erano stati sostituiti con “siluri” identici ai serbatoi originali, ma di fatto modificati per occultare e trasportare in sicurezza quantitativi di stupefacente.
L’importante scoperta forniva un prezioso contributo allo sviluppo dell’attività investigativa, al punto che l’A.G. autorizzava una pluralità di attività tecniche intercettive e la concreta sinergia messa in campo dai reparti operanti, consentiva di individuare i partecipanti al fenomeno criminoso e di raccogliere una moltitudine di elementi probatori a carico degli indagati, nonché di individuare ben sei piazze di spaccio operanti nei comuni prima citati.
Nel complesso, le investigazioni hanno permesso di debellare un importante “giro criminoso” di elevato spessore con importanti illeciti guadagni, di individuare altro canale di approvvigionamento facente capo a un’insospettabile infermiera di Ostia, che di volta in volta, a richiesta, riforniva la piazza di spaccio di Fiuggi, con a capo il 52enne S.M. e allo stesso tempo hanno portato all’arresto di: 9 persone in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti; 4 persone denunciate all’A.G. per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti; 5 persone segnalate alla Prefettura di Frosinone ai sensi dell’art. 75 DPR 309/90; al sequestro di kg. 1,130 di hashish, gr. 370 di cocaina e di cospicue somme di denaro provento dell’attività illecita, oltre a numeroso materiale per confezionamento della droga destinata al mercato.
Le indagini che sono state concluse a dicembre 2018, con l’esecuzione delle odierne misure cautelari nei confronti dei 13 indagati, di cui due di nazionalità Albanese, i quali, nonostante tutte le precauzioni adottate mediante l’utilizzo di frasari “convenzionali” per la conduzione dell’attività criminosa (Fettuccine/abbacchio/antimuffa) e per sviare eventuali investigazioni nei loro confronti, non sono riusciti ad eludere l’efficace ed incisivo monitoraggio dei Carabinieri operanti. Al termine dell’operazione, gli arrestati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di questo Capoluogo, ad eccezione della donna condotta presso il carcere femminile di Roma Rebibbia e degli altri due posti agli arresti domiciliari presso le rispettive residenze.