Il Comitato Allerta Cerro chiede la temporanea chiusura del depuratore Cosilam
26 Maggio 2020Sulla questione dei miasmi nella Zona Industriale di Cassino Il comitato Allerta Cerro interviene con una lettera che pubblichiamo integralmente e indirizzata Al Sindaco del Comune di Cassino, Al Sindaco del Comune di Villa S. Lucia, Al Sindaco del Comune di Pignataro Interamna, al Presidente del Cosilam e all’ ARPA Lazio:
Un anno fa, precisamente nel luglio del 2019, l’Amministrazione Comunale, nelle persone del
Sindaco e dell’Assessore all’Ambiente, chiamata in causa per risolvere una situazione già all’epoca
definita di emergenza ambientale e sanitaria si impegnò con i residenti delle zone attanagliate
dagli insopportabili miasmi da diversi anni, con la promessa di una veloce risoluzione del problema.
Da quel giorno si sono susseguite riunioni, sopralluoghi, interessamenti di aziende esterne,
addirittura un sequestro giudiziario con immediata riapertura del depuratore consortile (tra l’altro
senza messa in atto di qualsiasi intervento risolutore), ma oggi, nel maggio del 2020, siamo ancora
qui a riportare le segnalazioni di cittadini residenti, che in questi giorni sono costretti a scrivere
frasi come “impossibile stare fuori”, “questa notte un disastro, siamo tornati a livelli assurdi”, “una
fogna continua”, “siamo sigillati in casa, si muore dalla puzza soffocante” ecc. ecc..
Come se non bastasse, oltre il al problema dei miasmi persiste costantemente quello degli
sversamenti di reflui non propriamente depurati nel Rio Pioppeto, sede dello scarico del
depuratore. Due problematiche con una matrice comune ma per le cui risoluzioni si rendono
necessari interventi separati e distinti.
Nella vicenda relativa al sequestro del depuratore, abbiamo avuto modo di appurare alcuni aspetti:
innanzitutto che l’impianto di depurazione e quelli di raccolta reflui hanno bisogno di interventi di
rilevanza e non più rinviabili, stante l’incapacità degli impianti di sopportare il processo di
depurazione (alcuni interventi già sono stati annunciati) e, non meno importante, che, nel periodo
di blocco, i residenti non hanno dovuto riportare segnalazioni di miasmi di alcun tipo o di eccessivi
sversamenti.
Ribadiamo la nostra ferma volontà di collaborazione nel voler ascoltare tutte le proposte che
verranno presentate, ma allo stesso tempo, abbiamo bisogno di tempistiche di risoluzione certe e
dell’impiego di strumenti utili a capire la natura del rischio che la popolazione residente vive ogni
giorno, altrimenti non ci resterà che una richiesta, cioè quella di chiedere il fermo del
depuratore per il periodo necessario alla messa in regola.
In un’altra occasione abbiamo chiesto l’installazione di una webcam puntata sullo scarico del
depuratore come prova della trasparenza di chi gestisce gli impianti. Questa richiesta avrebbe
dovuto essere rafforzata dai Sindaci dei Comuni interessati, in qualità di primi responsabili della
salute dei propri cittadini, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta ufficiale alla proposta
né dal Consorzio, tantomeno dai Sindaci.
Qualche tempo fa avevamo anche richiesto un intervento da parte di Arpa Lazio con il fine di
conoscere la qualità e la quantità delle sostanze che siamo costretti a respirare, ma ci è stato
risposto che la cosa non era tecnicamente fattibile. Bene, oggi siamo di nuovo a presentare questa
richiesta, rafforzandola con un esempio concreto messo in atto dallo stesso soggetto istituzionale,
quale è l’ Arpa Marche: attraverso un accordo tra l’Amministrazione Comunale di Falconara
Marittima e l’ ARPAM è stato realizzato un sistema di monitoraggio automatico delle
emissioni odorigene in una zona interessata dagli stessi problemi che noi subiamo da ormai
dieci lunghi anni.
Il sistema ha utilizzato una APP per SMARTPHONE messa a disposizione dei cittadini per
raccogliere in modo veloce e sistematico le segnalazioni relative agli episodi di miasmi, con
informazioni legate alla localizzazione e all’intensità. In una fase successiva, grazie allo studio di
quelle segnalazioni, sono state installate nei punti chiave, delle centraline che in modo automatico
raccolgono dati relativi alla quantità e alla qualità delle sostanze disperse nell’ambiente. Questa è
una dimostrazione concreta di voler capire e risolvere il problema dei miasmi.
Chiediamo a tutti i Sindaci di interessare l’Arpa Lazio e al contempo l’Arpa Marche allo scopo di
realizzare lo stesso sistema per la zona industriale di Cassino e Villa Santa Lucia. La nostre
proposte in merito all’utilizzo di strumenti che consentano un monitoraggio concreto sia sugli
sversamenti in fiume, sia sulla natura dei miasmi che siamo costretti a respirare, costituiscono
condicio sine qua non perché possano essere accettati ulteriori differimenti della soluzione della
questione, in caso contrario e se dunque anche questa proposta dovesse rimanere inascoltata, non
ci resterà che chiedere, come già scritto, la temporanea chiusura del depuratore per il periodo necessario alla risoluzione, anche a fronte delle pesanti dichiarazioni rilasciate dal
Presidente del Cosilam, Dott. Delle Cese, che l’8 Febbraio 2020, sui giornali locali asseriva “ è la
stessa sfida di Taranto, ( ILVA, sic! ) con le dovute proporzioni, la soluzione sta negli
investimenti e, noi ed AEA, gestore dell’impianto, siamo pronti”. Parole che pesano come macigni e
che definiscono in maniera inequivocabile il rischio a cui sono esposti i cittadini residenti e non.
Non siamo più disposti ad accettare di affrontare i prossimi mesi in questa situazione
vergognosamente insopportabile.
Il Presidente D. Leva
Il Portavoce G. Carrino Jr