Arresti a Terracina per la gestione spiagge, ai domiciliari il sindaco e assessori
19 Luglio 2022Terracina – Anche un campeggio e un ristorante di Terracina, sono stati sequestrati su disposizione della procura di Latina, in merito all’indagine che ha coinvolto anche alcuni amministratori della cittadina pontina, tra cui il sindaco Roberta Tintari, imprenditori e pubblici funzionari. In tutto sono sei gli indagati per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per altri sette sono stati disposti, invece, i divieti di dimora a Terracina. Oltre al campeggio e al ristorante, sono stati sequestrati anche i beni di un’associazione presso l’Arena del Molo di Terracina.
L’indagine è scaturita da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera nell’ambito dell’istituzionale attività “Mare Sicuro 2019”, che hanno prevalentemente riguardato alcune aree oggetto di concessione demaniale e, successivamente, l’Arena del Molo di Terracina.
Nel corso dell’indagine iniziata nel 2019, sono emersi fatti di rilievo penale connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali.
La complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del comune di Terracina, che “appaiono –si legge nella nota della procura di Latina- finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali”.
Le indagini, “che hanno consentito di accertare una pluralità di fatti penalmente rilevanti connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione –si legge ancora-, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo, hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali Femp e Flag con conseguenti danni erariali”.
Agli indagati colpiti da misure cautelari sono contestati i reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio. Tra gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari il sindaco Roberta Tintari, l’ex vice Sindaco, un assessore e funzionari del comune di Terracina.