Sanità regionale; Mattia (PD) “Rocca blocca i concorsi e anche chi è risultato idoneo”

Sanità regionale; Mattia (PD) “Rocca blocca i concorsi e anche chi è risultato idoneo”

10 Novembre 2023 0 Di Felice Pensabene

ROMA – La consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sullo scorrimento della graduatoria per un concorso pubblico Asl per amministrativi, attualmente bloccato.

“Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, con delega ad interim alla Sanità, vuole controllare in prima persona i costi e le assunzioni – scrive la consigliera del partito democratico – nel comparto sanitario. Con una delibera dello scorso aprile, in pratica il governatore vuole fare da filtro a tutto, prosegue Mattia, dall’indizione di nuovi concorsi alla chiamata di chi ha vinto oppure è risultato idoneo a quelli già conclusi. Il risultato è che per il momento resta tutto bloccato”. 

Si tratterebbe, a giudizio dell’esponente di opposizione, del concorso indetto nel 2020, a ridosso della pandemia, dalla Asl Roma 1 (come capofila) per il profilo professionale di Collaboratore Amministrativo professionale categoria D. I posti erano 326, ridotti a 148 di cui, attualmente, rimangono 143 idonei nella graduatoria. Un bacino utile a cui attingere per assunzioni nelle Asl di tutto il Lazio. “Non solo c’è un blocco che dura da mesi, ma ci sono decine di persone chiamate e colloquiate che sono rimaste in sospeso senza assunzione”, l’interrogazione presentata sarebbe anche comprovata anche dalla testimonianza di uno degli idonei. Bisogna ricordare anche che la consigliera regionale Mattia, già in passato, aveva presentato un’interrogazione, secondo la quale “da una prima stima, per quanto parziale, desumibile dai PIAO 2023-2025 pubblicati dalle aziende del servizio sanitario regionale” si evince “il fabbisogno complessivo è di circa 100 collaboratori amministrativi categoria D. E nello specifico si conta: per Asl Roma 3, una necessità di 23 unità, Asl Viterbo (9); Asl Latina (24); Asl Frosinone (12); Azienda Ospedaliera Sant’Andrea (8); Policlinico Umberto I (4), Policlinico Tor Vergata (6); Ifo Regina Elena (5); Istituto Spallanzani (2); Ares 118 (5)”

La giunta Rocca, inoltre, ha ricordato Mattia, “ha confermato il blocco delle assunzioni del personale amministrativo da parte delle ASL e degli Enti del Sistema Sanitario Regionale introdotto con una delibera dello scorso 18 aprile. Uno dei primi atti della destra al governo regionale – ha chiosato l’esponente del PD – è stato colpire la sanità pubblica con lo stop di risorse e assunzioni, da un lato per esigenze di budget, e, dall’altro lato aprendo ai privati, ad esempio facendoli entrare nella gestione delle liste d’attesa o addirittura favorendo sprechi di soldi pubblici e precariato per i lavoratori con misure scandalose come i ‘medici a gettone’ nei Pronto Soccorso. La Regione Lazio rimetta al centro la sanità pubblica per garantire il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini del Lazio e ridare dignità ai lavoratori”.

Come contraltare al blocco delle assunzioni c’è però la questione dei cosiddetti ‘gettonisti’, personale pagato per l’appunto ‘a gettone’ per garantire il fabbisogno soprattutto per quanto riguarda la medicina d’urgenza.

Sul problema era intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, che in un’intervista, ha fatto notare “che i costi dei gettonisti variano dai 150 ai 250 euro/ora, contro i 45 euro/ora di uno strutturato. Il problema è che si tratta di soldi pubblici, poiché a pagare sono la Regione e il Governo. L’attività di Pronto Soccorso è ad alto rischio e va necessariamente remunerata più di quanto venga pagata in questo momento, questi soldi potrebbero magari essere ripartiti in ambito strutturale piuttosto che nella voce ‘beni e servizi’, dove troviamo una seconda problematica, quella legata alla qualità della prestazione, ovvero che i gettonisti non sono persone selezionate per la loro capacità professionale, perché oggi per lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale bisogna, per legge, essere specialisti”.