Nuovo appello dell’Università di Cassino per la liberazione di Sakine
17 Settembre 2010L’Università di Cassino continua la sua battaglia per la liberazione di di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata a morte dal regime per aver commesso il reato di adulterio.
“Il messaggio che inoltriamo – si legge in una nota stampa – riporta l’appello inviato all’autorità irachena lo scorso 7 settembre, in sostegno alla sospensione della pena per la cittadina Sakineh Mohammadi Ashtiani; appello comune ai tanti, tantissimi giunti da ogni parte del mondo, che insieme sono stati in grado di far ripensare, almeno per il momento, la condanna.
Riteniamo opportuno, e pertanto lo chiediamo, che non finisca l’interesse per questa campagna, che non scompaia questo argomento dalle nostre e dalle vostre discussioni. Che invece sia riportato all’attenzione degli organi di informazione, con l’attesa del mondo per la liberazione definitiva della condannata, Sakineh Mohammadi Ashtiani”.
Eccellenza,
Noi, uomini e donne dell’Università di Cassino, insieme al Rettore e ai Presidi di tutte le Facoltà , per il rispetto che noi abbiamo delle due nostre nobili e antiche culture, per l’umanità e per la bellezza del mondo.
La sollecitiamo a non eseguire la condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani per lapidazione o in qualsiasi altro modo.
Le chiediamo di iniziare un riesame approfondito del caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani.
La sollecitiamo a vietare la lapidazione, emanando una legislazione che ponga fine alla pena di morte e proibendo l’uso della fustigazione.
La sollecitiamo inoltre a depenalizzare l’adulterio.
La ringraziamo della Sua attenzione.