“Tremonti nuovo leader al posto di Berlusconi”, Veltroni spiega i piani della Lega
21 Novembre 2010«Tremonti al posto di Berlusconi», Walter Veltroni così “legge” le dinamiche interne al PdL e, in particolare, gli atteggiamenti che sta assumento la Lega nei confronti del Premier. Il fondatore del Pd, avversario sconfitto da Berlusconi all’ultima tornata elettorale, parla in una intervista a La Stampa e interpreta così quanto sta accadendo nella compagine di Governo. Veltroni parla di «Governo che giace in una situazione di morte non ancora accertata», di un «Cavaliere è impegnato nei suoi problemi, a mantenere il suo governo in coma vegetativo», ma al di là delle interpretazioni di un avversario politico, è vero anche che sgnali, in tal senso, ci sono tutti: sempre più distanza da Berlusconi, sempre più ricorrente il nome del super ministro dell’economia, i continui segnali di implosione e di abbandono del premier, ultimo la Carfagna, ma anche la voglia della Lega di confrontarsi con le urne, certa, di uscirne vincitrice rispetto al gruppo dell’ex Forza Italia, metterebbero il partito di Bossi in una situazione di forte vantaggio nell’attuale centro destra, qualora, però, l’alleanza dovesse resistere. La Lega, infatti, ha mantenuto con coerenza i suoi obiettivi di Federalismo ed è stata sempre pronta ad allearsi o litigare con chiunque pur di raggiungerlo. Berlusconi, quindi, è, o è stato, il mezzo con cui raggiungere i propri fini.
Er. Amedei
La Lega vuole «Tremonti al posto di Berlusconi», e questo significa che «il ciclo berlusconiano è davvero finito». Lo dice in una intervista alla Stampa l’ex segretario del Pd Walter Veltroni, secondo il quale il governo «giace in una situazione di morte non ancora accertata», e il Cavaliere «è impegnato nei suoi problemi, a mantenere il suo governo in coma vegetativo». A darne la cifra «l’intollerabile ritardo» di un’ora e mezza al vertice Nato «per sedare le ire, anche giuste di un suo ministro». Segno che «il governo e imploso nei suoi problemi». E le parole di Maroni sull’ipotesi di Tremonti premier mostrano che «neanche la Lega è più in grado di reggere la totale inadeguatezza di Berlusconi e di un governo che va avanti solo per la sua stessa ostinazione». La soluzione della crisi per Veltroni resta «un governo di responsabilità nazionale, come il Ciampi del ’93», ma a guidarlo «sarebbe giusto scegliere una persona che non sia stata al centro delle polemiche di questi mesi». Niente avvallo all’ipotesi Tremonti insomma. Per il fondatore del Pd, però, la fine del berlusconismo non trascinerà con sè anche il bipolarismo: «Anche in Inghilterra accanto alle due forze prevalenti ne esistono altre, che oggi sono persino al governo». Col governo Prodi del 2008, comunque, «si è chiusa un’epoca» e ora se a sinistra del Pd «Vendola raccoglie consensi, ne siamo felici. Non ho nessun problema se a sinistra del Pd c’è una forza politica creativa e disponibile ad un governo riformista che raccoglie consensi del 6, anche dell’8%». Ma a condizione che il Pd «ritrovi la sua identità , recuperando il proprio elettorato deluso».