Sakineh, dall’Iran l’annuncio della liberazione della donna e del figlio
9 Dicembre 2010La notizia piomba in Italia, battuta dalle agenzie, appena poco dopo le 19 Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata alla lapidazione per adulterio, suo figlio Sajjad Qaderzadeh e l’avvocato Javid Hutan Kian sono stati liberati. Ha riferirlo dall’Iran varie fonti del Comitato Internazionale contro la lapidazione.
La donna da 4 anni era in galera per adulterio e per il concorso in omicidio del marito. Rischiava la lapidazione, l’uccisione, cioè, a colpi di pietre. Per salvarla da quel destino atroce, si erano mobilitati i ministeri degli esteri di molti Paesi tra cui l’Italia. Il figlio e l’avvocato della donna, Sajjad Qaderzadeh e Javid Hutan Kian, sono stati arrestati il 10 ottobre dagli agenti dell’intelligence iraniana, mentre stavano rilasciando un’intervista a due giornalisti tedeschi, anche loro arrestati e, oggi, liberati.
Se fossi per l’Articolista ci andrei cauto con le “notizie” riguardanti Sakineh.
Perchè due sono le ipotesi:
1) La notizia è falsa (come lo erano d’altronde tutte le precedenti strombazzate sulla presunta “lapidazione”), ed allora nulla di nuovo sotto il sole della cosiddetta “informazione”;
2) la notizia è vera (ed in questo caso ne approfitterei per informarmi seriamente sul sistema giudiziario Iraniano, che prevede la scarcerazione del condannato a morte qualora sopravvenga il perdono dei parenti della vittima).