Calcio e calcio-scommesse nel mondo, troppi gli scandali attorno ad un mondo in cui girano troppi interessi economici
26 Agosto 2011Da Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore†di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti†riceviamo e pubblichiamo:
Per la Turchia è stata la più imbarazzante e più grave delle sanzioni, calcisticamente parlando, che si potessero immaginare, quella della Federcalcio turca (TFF) che ha deciso di ritirare i campioni del blasonato club del Fenerbahce dalla Champions League di questa stagione, in conseguenza delle accuse di partite truccate e corruzione.
E così al posto della capolista, in Champions giocherà la seconda arrivata, ossia il Trabzonspor a causa dello scandalo che ha colpito il calcio turco ed alcuni tra i più grandi nomi nel mondo degli affari e della politica, e segnato gravemente la reputazione del più importante club della Turchia.
Più di 30 persone, infatti, hanno subito provvedimenti di custodia cautelare in attesa del processo, tra cui proprio il presidente Aziz Yildirim Fenerbahce, a causa della presunta manipolazione di almeno 19 partite dello scorso anno della Super Lig (massima divisione della Turchia). L’inizio della stagione è stato così ritardato per un mese, mentre proseguono le indagini.
Ma ciò che colpisce più di tutto è che durante la scorsa stagione calcistica più di una dozzina di paesi di mezzo mondo, tra cui in prima fila vi è l’Italia, sono stati scossi da accuse di partite truccate per determinare l’esito di scommesse che oggi sono regolamentate in quasi tutti gli stati.
Il filo comune delle inchieste scaturite dalle serie d’incontri truccati nei campionati delle varie nazioni, è dettato dalla sussistenza di vere e proprie associazioni a delinquere che ne tessevano le fila, per non parlare delle tradizionali organizzazioni criminali che hanno trovato nuova linfa dal mondo delle scommesse per alimentare i propri traffici illeciti.
E così a partire dalla Cina sino alla Corea del Sud per parlare solo dei Paesi dell’Asia, per finire sino a Israele, Grecia, Finlandia, Italia e Germania, il problema ha raggiunto tali proporzioni che la FIFA è stata costretta ad istituire un’unità speciale all’interno Interpol per combattere quello che lo vede come la più grande minaccia per il gioco globale.
Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore†di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti, a questo punto al di là di una necessaria rifondazione del mondo del calcio professionistico che passa dalla responsabilità dei singoli club e delle varie federazioni, non resta che avviare una stretta sul mondo delle scommesse, non solo on-line che oltre a rovinare vite umane e padri di famiglia stanno determinando lo svilimento del mondo del calcio e l’inevitabile allontanamento dei tifosi dagli stadi.
Un primo provvedimento che chiediamo al Nostro Governo, è di limitare la possibilità di scommettere alle sole partite dei campionati di serie A ed al massimo quello di B, che sono tradizionalmente più controllabili anche se risultati non immuni da questo fenomeno.