“Per salvare i randagi rumeni dalla morte, animalisti pronti a farli arrivare in Italia”, l’idea di Federfauna
27 Novembre 2011“Che il Parlamento Rumeno abbia approvato la Legge che consente di porre fine, con l’eutanasia, alle sofferenze dei cani randagi che non trovino degna sistemazione entro trenta giorni dalla cattura, lo abbiamo letto nei giorni scorsi. Non si e’ parlato molto, pero’, del concreto rischio che un buon numero di quei cani, direttamente o indirettamente, potrebbe finire col pesare sulle tasche degli Italianiâ€. Lo scrive in una nota stampa Federfauna ipotizzando il rischio che quei cani potrebbero finire in Italia.
“Su questo aspetto, a distrarre gli Italiani che gia’ spendono un sacco di soldi per “far gestire” i cani randagi in Italia (tutti gli Italiani, non solo quelli che possiedono un cane per scelta), ci hanno pensato come al solito gli animalisti, con le loro solite grida di indignazione e i loro soliti appelli disperati ben supportati da una potente macchina mediatica.
Alcuni sono gia’ partiti con le raccolte di firme (e di soldi, ovviamente!), altri si sono gia’ inventati uno specifico “pacchetto regalo” che costa dai 20 ai 70 euro per Natale, tanti si stanno gia’ mobilitando per portare quei cani, che i Rumeni evidentemente non vogliono piu’, qui in Italia.
In Italia sono i Cittadini tutti, anche quelli che ne farebbero volentieri a meno, che finanziano con le loro tasse il mantenimento dei cani nei canili convenzionati, catture, programmi di prevenzione, programmi di educazione zoofila, ecc., ecc., ecc.
E bene che vada, che ogni cane importato dalla Romania (ma sarebbe uguale se venisse dalla Spagna o da qualsiasi altro Paese) trovasse gia’ una famiglia ad adottarlo, quella famiglia non adotterebbe piu’ un cane randagio italiano e sarebbe quindi quest’ultimo a rimanere “condannato all’ergastolo” sul groppone della Collettivita’.
Ma come? Agli animalisti, pronti ad urlare che un cane comprato “ruba il posto” ad uno del canile, non frega nulla se lo stesso cane “muore solo e abbandonato” in canile, quando il posto glielo “ruba” un cane rumeno?!…
Sembra proprio di si’! Forse la differenza sta nel fatto che non sono loro (ancora, se andiamo avanti cosi’) ad avere in mano il mercato del cane di razza.
Un po’ come quando denunciano un presunto business legato all’eutanasia dei cani. Forse perche’ oggi come oggi, mentre riescono bene nei business legati al mantenimento in galera a vita dei randagi, uscendone pure come “eroi” agli occhi di molti, riuscirebbe loro difficile giustificarsi dal punto di vista etico, per entrare in quello (ammesso che esista) dell’eutanasia.
Le cose pero’ potrebbero anche cambiare: per le famose vacche a terra, ad esempio, per le quali non esistono i “vacchili” da dar loro in gestione per mungere soldi pubblici, l’eutanasia e’ gia’ diventata “tutelare il benessere animale”…
Si e’ letto che in Romania, sia stato il caso di una donna morta quest’anno in seguito all’aggressione di un branco di cani, ad aver segnato una svolta nel dibattito tra i favorevoli e i contrari al provvedimento. Qui in Italia, quante persone innocenti dovranno ancora morire, essere ferite o sfigurate, prima che si decida di voler effettivamente “risolvere” il problema?!… Quanti soldi dovranno ancora tirar fuori gli Italiani per la “gestione animalista” del randagismo?â€
Siete delle persone stupide e ignoranti!! Ma se facessero un massacro di bambini rumeni voi li lascereste li a morire, perché altrimenti peserebbero sulle tasche degli italiani?? Ma non fatemi ridere… Se l’italia riducesse del 50% a tutti i politici che non fanno nulla, mangiano solo alle nostre spalle, allora non avremo né crisi, né problemi con i cani randagi. Invece purtroppo i soldi delle nostre tasse vanno ai politici così che possano continuare a fare la loro bella vita, mentre fuori le persone sono disperate senza lavoro e sommersi dalle tasse e gli animali continuano a soffrire per colpa dell’ignoranza delle persone come voi che invece di apprezzare il lavoro dei volontari, li disprezzate e li umiliate pure.
La meritate voi l’eutanasia non i cani della romania!!
Ma chi ha scritto sto articolo? Vi informo che sta già girando su Facebook e stanno insultando il \"giornaista\" a dovere, screditando non solo chi l\’ha scritto (che peraltro non si è firmato, un vero professionista) ma anche tutto \"il punto a mezzogiorno\".
Ma chi approva sti articoli? Siete poco furbi, mal informati e offendete chi mette il sangue in questioni preziose come queste. Il pacchetto di Natale di cui voi parlate è opera di una magnifica associazione che io conosco molto bene e che lavora anche per i bambini in Romania e non solo per i cani tanto mal sopportati DA VOI…
Siete pessimi
Cara lettrice, l’articolo di cui parla è un comunicato di FederFauna. Che a lei possa piacere o meno ciò che dice, che possa poiacere o meno al giornalista, l’articolo va pubblicato altrimenti si griderebbe alla censura verso chi la pensa diversamente. E’ per questo che non siamo pessimi.
Ermanno Amedei
La Redazione
ma chi scrive queste stupidaggini?
Almeno avesse il coraggio di metterci la firma
FederFauna ma basterebbe saper leggere nel pezzo
Si griderebbe alla censura se l\\\’articolo non fosse l\\\’opinione di un singolo qualunquista che sproloquia senza dati senza riferimenti senza nomi,
più che un opinione cara Redazione pare solo una DIFFAMAZIONE nei confronti di gruppi seri e sembra solo OFFENSIVO nei confronti delle innumerevoli persone che reputano i cani non un bene di consumo ma un animale dotato di sensibilità ed emotività .
senza contare che il numero di persone aggredite da un cane in italia è nettamente inferiore alle persone FERITE DURANTE LA CACCIA, quindi non vedo su quali dati si basi l\\\’allarmismo apocalittico sulle vittime sacrificali ostentato dallo scrittore di questo strafalcione.
una Redazione a parere mio dovrebbe farsi carico oltre a garantire la libertà di parola, di prendersi la responabilità di ciò che viene scritto soprattutto quando falso e tendenzioso come in questo caso.
non sarete pessimi ma non eccellete nemmeno.
Gentile Rachel, lei è coinvolta emotivamente, noi no. Sappiamo come si fa questo lavoro e se anche uno dovesse avere una versione, e la vuole rendere pubblica, un giornale dovrebbe ascoltare e riportare. Sono dati falsi? Ebbene, lei o chiunque altro voglia replicare è libero di farlo e noi saremo ben lieti di pubblicare tale replica. Così come diamo ampio spazio agli animalisti anche quando si scagliano violentemente contro la caccia, diamo spazio a chi animalista non lo è e propone una propria visione delle cose. Non spetta a noi stabilire chi ha ragione e chi torto; il nostro compito è quello di far girare le idee, le opinioni ed è ciò che facciamo e che continueremo a fare anche se a lei questo non piace. Ai suoi occhi non saremo eccellenti, ma le assicuro, siamo corretti.
Ermanno Amedei
La Redazione
“Ai suoi occhi non saremo eccellenti, ma le assicuro, siamo corretti”. E’ vero, e di ciò Vi ringraziamo. Dai commenti si nota la differenza tra chi si definisce animalista e chi no. Chi, come noi, crede fermamente che il benessere animale per essere perseguibile debba essere funzionale a quello umano e non contrapposto ad esso, altrimenti qualcuno ci rimette sempre, non si sognerebbe mai criticare una redazione perchè riporta un punto di vista anche se contrario al nostro, a meno che non riporti solo quello. In ogni caso, i comunicati stampa di FederFauna si basano sempre su dati oggettivi facilmente riscontrabili: i resoconti delle Amministrazioni Nazionali e non, ad esempio, così come i resoconti dell’OMS, così come i bilanci delle associazioni Onlus, ecc., sono pubblici. Se Vi interessasse approfondire l’argomento non esitate a contattarci. Cordiali saluti.