I ricordi di un vigile del fuoco di Lanciano. Dopo 37 anni va in pensione Di Tommaso
30 Marzo 2012 2 Di redazioneUna vita spesa al servizio degli altri, ma adesso, Giovanni Di Tommaso, caporeparto del distaccamento dei vigili del fuoco di Lanciano va in pensione. Lo hanno festeggiato ieri sera in tanti tra amici e colleghi, quei colleghi con cui per migliaia di interventi ha fatto squadra. Dopo 37 anni di servizio, sempre a Lanciano a parte una parentesi di 10 mesi a Bologna, Di Tommaso oltre ad essere un esperto soccorritore, costituisce anche la memoria storica del distaccamento. “Penso di aver dato quello che dovevo†dice vincendo la sua proverbiale modestia. Nei suoi pensieri si affollano i ricordi di migliaia di interventi alcuni dei quali hanno lasciato il segno come quella del suo battesimo sul campo. “Avevo 31 anni ed avevo iniziato da poco quando ricevemmo una richiesta di soccorso da Rocca San Giovanni. Una mia coetanea era caduta in un pozzo e la mia squadra, dopo avermi imbragato, mi calò per 33 metri, al limite della lunghezza delle corde che avevamo in dotazione, e riuscimmo a salvarlaâ€. Ciò che lo ha maggiormente scosso, però, è accaduto fuori provincia quando con la colonna mobile partita da Chieti, raggiunse l’Irpinia nelle zone disastrate del terremoto dell’80. “Siamo stati impiegati nei soccorsi all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi e in particolare nel reparto di neonatologia dove era crollato tutto. Il terremoto non aveva avuto pietà neanche di quei bambini quattro dei quali sono morti schiacciati nelle incubatrici. Ne salvammo tre. Mi scosse enormemente vedere i corpi di quelle creature anche perché io stesso ero diventato padre da pochi mesiâ€. Tanto lavoro, spesso pericoloso, ma anche tanta soddisfazione. “Ricordo, invece, in occasione del terremoto dell’Umbria a Nocera nel 1997 una donna aveva praticamente perso tutto nella sua casa ormai inagibile. Era rimasto solo sospeso su un solaio un comodino su cui c’era la foto della madre. Ci disse che non le importava di perdere tutto il resto, ma quella foto le era troppo cara. Il pericolo era enorme, ma il mio gruppo decise di accontentarla e a rischio di essere travolti dalle macerie recuperammo quella foto. La donna ci ringraziò come se le avessimo salvato l’intera casaâ€. Ma di storie da raccontare ai suoi nipoti, e per fortuna non solo brutte, Giovanni ne ha a centinaia. Un messaggio, però, lo lascia anche ai più giovani vigili del fuoco. “E’ un lavoro che va affrontato con umiltà e generosità ricordando che il vero scopo consiste nell’essere sempre al servizio degli altri, mentre l’unica ricompensa vera che si dovranno aspettare sarà la gratitudine dei cittadiniâ€.
Ermanno Amedei
2 commenti
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ermanno sei sempre in giro per i vigili del fuoco
A nome mio personale, del Direttore Sanitario dell’Ospedale “Gabriele Criscuoli” dr. Angelo Frieri, di tutto il personale del Presidio Ospedaliero, a nome anche dell’Associazione di Promozione Turistica, umana e sociale Pro Loco “Alta Irpinia Sant’Angelo dei Lombardi”, desidero far giungere a Giovanni Di Tommaso, Vigile del Fuoco, da qualche giorno in pensione, la gratitudine della nostra Comunità Ospedaliera e cittadina di Sant’Angelo dei Lombardi, per tutto il suo impegno professionale messo in campo nel corso degli anni di attività lavorativa, ma ancora di più per la generosa testimonianza offerta in occasione del tragico terremoto del 23 novembre 1980 che, sconvolse l’Irpinia ed ancora di più Sant’Angelo dei Lombardi.Tra i ricordi più forti Giovanni Di Tommasso ha inteso mettere in prima fila l’esperienza del sisma dell’80, il crollo dell’Ospedale ed i neonati, alcuni dei quali schiacciati nelle incubatrici ed altri, pochi salvati.I Vigili del Fuoco, in primo luogo, gli uomini dell’Esercito e di tutti i Corpi militari e non dello Stato con adnegazione, generosità e sacrificio scrissero una delle pagine più belle della solidarietà e dell’unità d’Italia. In questo caso i Vigili del Fuco, come Giovanni Di Tommaso, all’epoca guidati da un caparbio ed indomito Elveno Pastorelli, sotto il coordinamento di Zamberletti, si spero molto, furono dei veri e propri eroi, la loro generosità , il loro altruismo e la loro sensibilità sono da additare ad esempio alle giovani generazioni, per combattere l’aridità e la rassegnazione odierna. Proprio in occasione del sisma del 23/11/80, per i tanti morti, per la grave tragedia accaduta, grazie alle forze scese in campo, tra l’altro anche il mondo del volontariato, cattolico e non, ebbe inizio l’organizzazione della Protezione Civile.Voglio far giungere al caro Giovanni Di Tommaso, oltre agli auguri per una serena vita futura da pensionato, la gratitudine della nostra gente, nonchè l’invito a valutare la possibilità di una visita in questi luoghi dove egli oltre 30 anni addietro, ha speso energie e passione.Grazie.Tony Lucido. Presidente Pro Loco “Alta Irpinia Sant’Angelo dei Lombardi”